Monumento di Teodoro Galitzin

Monumento di Teodoro Galitzin

monumento composito 1851

Scheda

Il raffinato monumento viene eseguito su disegno di Antonio Cipolla, il quale si avvale di Antonio Rossetti per le sculture e di Giuseppe Palombini per gli ornati. Il Rossetti incide la propria firma e la data, 1851, sotto il cuscino su cui si posa il capo di Teodoro. L'architetto napoletano progetta altri importanti lavori a Bologna, coinvolgendo man mano artisti 'forestieri'. Queste presenze portano nella città felsinea una diversa cultura artistica, in parte alternativa al classicismo ancora declinato a Bologna in senso più o meno canoviano. La famiglia Galitzin - in specie di Tedoro in questo caso - si avvale per le proprie commissioni di artisti di primissimo piano del panorama artistico nazionale. A maggior confutazione si segnala che questi ha scelto il pittore Francesco Podesti (1800 – 1895) per un dipinto di grandi dimensioni dal titolo Il Tasso a Ferrara, eseguito tra il 1834 e il 1835. Opera al momento non rintracciabile ma di cui sono arrivate a noi le altre due versioni, simili nelle dimensioni ma leggermente variate nelle composizioni, eseguite per i Torlonia di Roma e per il bresciano Paolo Tosio. Per comprendere invece il dibattito culturale che monumenti funebri come questi accendeva, riportiamo la descrizione fatta nel testo messo a stampa nel 1853 a Roma, nel quarto volume della serie La Civiltà Cattolica.
"...degli 8 Ottobre il medesimo giornale riporta i begli encomii che la Gazzetta di Bologna dà agli artefici Antonio Cipolla architetto, Antonio Rossetti scultore, e Giuseppe Palombini intagliatore, in occasione dell'inaugurazione del monumento sepolcrale del Principe Teodoro Galitzin seguita nell'insigne Campo santo di Bologna. Questo lavoro, che noi pure ammirammo in Roma dove fu scolpito, induce nell'animo del riguardante un vero sentimento religioso. L'architetto sig. Cipolla allo studio grandissimo da lui posto ne' monumenti classici del cinquecento ha accoppiato quell'intimo senso cristiano che è ora tanto ragionevolmente voluto ne' monumenti religiosi. Su questo punto specialmente, da lui molto mirabilmente ottenuto, si versano le precipue lodi date a quel monumento da lui ideato. Mentre poi il concetto cristiano è così chiaro e così ben esposto, l'architetto seppe aggiungervi il vero buon gusto dello stile classico antico, il quale alcuni senza buona ragione vorrebbero abolito dai monumenti cristiani chiamandolo per dispregio stile pagano. Il monumento ideato dal sig. Cipolla può far buona fede che l'eleganza greca non contraddice per nulla all'arte cristiana."


Roberto Martorelli

Descrizione tecnica

Il manufatto è costituito da un'edicola in marmo, collocata a parete entro un'arcata: nella parte inferiore vi è un basamento con lapide commemorativa affiancata da due stemmi realizzati a rilievo; nella parte centrale, su un basamento con iscrizione è inserita la rappresentazione di un sarcofago con la salma del defunto posta sul coperchio; i pilastri dell'edicola sono decorati con candelabre a rilievo; l'arco è arricchito da testine alate di putti e la lunetta rappresenta la madonna in trono con bambino e due angeli. La parete di fondo dell'arcata è intonacata e dipinta.

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Bibliografia
La Certosa di Bologna
Raule Angelo
1961 Bologna Arnaldo Nanni
Francesco Podesti
Polverari Michele (a cura di)
1996 Milano Electa
La Civiltà Cattolica - anno quarto
AA. VV.
1853 Roma Tipi della Civiltà Cattolica