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Monumento di Simon Rodriguez Laso

1821 circa

Schede

Il monumento marmoreo è dedicato a Simon Rodriguez Laso, morto nel 1821. Il committente dell’opera fu il nipote Francesco, erede testamentario dei suoi beni. La mano che ha scolpito il sobrio ma raffinato sepolcro è quella di Antonio Solà, artista di origine spagnole come il defunto e attivissimo nella città di Roma, dove ricopriva alte cariche nelle accademie locali ed eseguiva prestigiose commissioni. Il manufatto è composto da un doppio basamento su cui sono collocate in alto l’epigrafe del dedicatario e in basso quella di Laura Bevilacqua Ariosti. Sopra di questi vi è il bassorilievo allegorico, sormonatato da una fascia decorata al cui centro viene rappresentato frontalmente Rodriguez Laso. Il tutto è coronato da una cimasa. Tutti gli elementi rappresentati sono, come sempre, non casuali. Le allegorie, gli stemmi cardinalizi e l’accenno di abbigliamento del defunto rimandano alle sue virtù e al suo ruolo nel mondo culturale e religioso, non solo bolognese. L’insieme trova maggiore chiarezza leggendo il testo dell’epigrafe. Pur nella scarsa inventiva del modello complessivo, Solà riesce a riscattarsi nell’esecuzione delle tre allegorie, raffinati esempi della cultura classicista e convincenti interpretazioni dello stile canoviano. Sia il defunto che l’artista erano a capo di comunità spagnole nelle città ove risiedevano, quindi, pur non avendo al momento riscontri documentari vogliamo immaginare che tra i due ci fosse un qualche rapporto, tale da richiedere poi al nipote del defunto un’opera al Solà. L’esecuzione va spostata sicuramente di qualche anno, sia per gli impegni dell’artista che per le necessità del trasporto da Roma.

Roberto Martorelli