Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Capo equipaggio di velivolo plurimotore pesante da trasporto, di provato valore e di grande capacità portava a termine felicemente tutte le missioni di carattere bellico affidategli. Partecipava volontariamente ai più rischiosi voli effettuando notevole attività di volo
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Capo equipaggio di velivolo plurimotore da trasporto, di provato valore e di grande capacità, partecipava a numerose missioni particolarmente rischiose. Durante un volo notturno intercettato dalla caccia nemica, dopo venti minuti di strenua lotta riusciva a disimpegnarsi e a rientrare alla base con l'apparecchio seriamente danneggiato dal piombo nemico. Insisteva nel suo generoso sforzo per successivi rischiosi voli di collegamento notturno
Scheda
Walter Montosi, da Enrico e Adele Massari; nato il 22 ottobre 1916 a San Pietro in Casale; ivi residente nel 1943. Diploma di ragioniere. Perito commerciale. Si arruolò in aviazione e conseguì il brevetto di pilota di primo e di secondo grado ed assegnato all'aeroporto di Campoformido (UD). Entrata l'Italia nel secondo conflitto mondiale fu assegnato al SAS (Servizio aerei speciali) con sede a Roma, e impiegato come secondo pilota nella guida di plurimotori, sempre disarmati, per il trasporto di passeggeri militari e civili, di posta e rifornimenti diversi, e, successivamente, come comandante d'aereo, sulle linee che collegavano Roma con l'Africa Settentrionale, la Grecia, le isole italiane del Mediterraneo e dell'Egeo.
Fu decorato con due medaglie d'argento.
L'8 settembre 1943 si trovava nell'isola di Rodi. D'accordo con l'equipaggio guidò il volo per Roma. Dopo aver atterrato a Ciampino in via di smobilitazione, assieme agli altri decise di volare su Bologna, ma essendo l'aeroporto occupato dai tedeschi, atterrò a Rimini. Raggiunse poi la propria abitazione. Dopo il bando della RSI che richiamò gli avieri si diede alla «macchia» con altri due piloti bolognesi, a Castiglione dei Pepoli.
Nel 1944 raggiunse San Pietro in Casale e si aggregò ai partigiani del luogo. Nella 2a brigata Paolo Garibaldi divenne ufficiale di collegamento e partecipò a diverse azioni. Nel corso di un trasferimento venne arrestato dai tedeschi e caricato su un carro diretto a Cento (FE). Sul ponte a cavallo del Reno, nel corso di un bombardamento aereo angloamericano riuscì a fuggire ed a nascondersi nella boscaglia della golena.
Riconosciuto partigiano dal 3 agosto 1944 al 21 aprile 1945. [AR]