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Monte Grappa

via Monte Grappa

Strada

Schede

Da via dell'Indipendenza a via Nazario Sauro.
Prima documentazione dell'odonimo: 1919.

Via Monte Grappa è oggi costituita dall'unione di due antiche strade: Pietrafitta, dalla Piazza di San Pietro (oggi via dell'Indipendenza) al Voltone dei Gessi (oggi via dei Gessi), e Battisasso, dal Voltone dei Gessi alla via del Poggiale (oggi Via Nazario Sauro).

In realtà Pietrafitta era nome riferito anticamente ad altra via: il Voltone dei Ghisilieri o Vicolo del Seminario, oggi vicolo parzialmente scomparso, di cui oggi è rimasta traccia nel vicolo degli Ariosti.
Pietrafitta farebbe riferimento ad una antica colonna scanellata, infissa in terra che era nota come il mezzo di Bologna.

Il vicolo del Seminario immetteva sulla via pubblica dove c'è il Palazzo Fava, ovvero su via Manzoni, via che al tempo si chiamava Galliera.

La traslazione dell’odonimo Pietrafitta all’attuale via Monte Grappa deve essere avvenuta tra XVII e XVIII secolo, come si desume dalla cartografia di quel periodo.

Questa traslazione può essere spiegata ammettendo che Pietrafitta o Pietra Fitta non indicava una via precisa, ma piuttosto una zona del centro di Bologna, il mezzo della città, zona su cui la nostra via Monte Grappa insisteva, assieme all’antico vicolo del Seminario (oggi vicolo degli Ariosti).

La parte di Via Monte Grappa compresa tra via dei Gessi e via Nazario Sauro, già nota tra i secoli XVI e XVII come Croce di San Sebastiano o via di San Sebastiano, poi divenne nota con il nome di Battisasso.

Croce di San Sebastiano e via di San Sebastiano si spiegano facilmente sapendo che in via Monte Grappa, tra via dei Gessi e via Calcavinazzi era una delle quattro croci petroniane, nota come Croce dei Martiri, detta popolarmente Croce di San Sebastiano. Nel mezzo della via, dove ancora oggi è ben leggibile un importante slargo, accanto all’edicola della croce, era la chiesa parrocchiale dei Santi Sebastiano e Fabiano martiri, chiesa chiusa e demolita in epoca napoleonica.

Battisasso si trova documentato solo dalla fine del XVII secolo in poi, e per quanto sia nome di relativamente recente introduzione, non è nota la ragione di tale denominazione.

I due odonimi (Pietra Fitta e Battisasso) resistettero alla riforma toponomastica del 1873-78, ma non ad una delibera consiliare del 31 maggio 1919, che impose il nuovo nome Monte Grappa (evocativo di una lunga e tragica guerra appena conclusa) all’unione delle due antiche vie.


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