Malvezzi Hercolani Maria

Malvezzi Hercolani Maria detto/a Donna Marì

25 Giugno 1780 - 27 Marzo 1865

Note sintetiche

Scheda

Tra le persone più note della Bologna ottocentesca, era nata il 25 giugno 1780 e nel 1798 si sposò con Astorre Hercolani (1779 - 1828), trasferendosi nel lussuoso palazzo del marito di Strada Maggiore. Ambedue erano appassionati d'arte e soprattutto di musica: celebri sono le esibizioni che si svolgevano sia nel palazzo bolognese sia nel teatro posto nella residenza di campagna, nel centro di Castel Guelfo. Il suo salotto, pur non raggiungendo i vertici di raffinatezza e cultura di quelli di Cornelia Rossi Martinetti o Letizia Murat, era tra i più frequentati e, similmente a quello dell'amica Anna De Gregorio, non era solo votato alla discussione della cultura, ma anche della politica. Tale era il suo fascino che nel 1805, in occasione del ricevimento al Teatro Comunale dedicato a Napoleone Bonaparte, Donna Marì e Cornelia Rossi Martinetti si contesero le attenzioni del pubblico. Quanto Cornelia sapeva intrattenere con il buon gusto e la sua cultura cosmopolita, tanto Maria colpiva per la sua simpatia e la sua piacevole parlata che era un "amalgama di italiano e dialetti diversi (...) cosicchè il suo dire era originalissimo e piacevole". Tra gli assidui frequentatori del suo salotto vi erano Gioacchino Napoleone Pepoli, Giovanni Gozzadini, Pietro Inviti, il marchese Pietramellara.

Aiutò l'amica Anna De Gregorio (che era sposata con Francesco Sampieri), in occasione del parto del figlio frutto della relazione con Alessandro Guidotti. Lottò per l'unificazione d'Italia, non mancando di proteggere e supportare diversi patrioti. Fu parte attiva durante i moti del 1831, contribuendo con 50 scudi a favore della Guardia Nazionale. Questi ed altri fatti politici la portarono all'attenzione dello Stato Pontificio, tanto che nel 1834 fu iscritta nel registro dei compromessi politici con questa indicazione: "Esaltatissima in ambedue le epoche, nel di lei palazzo bene spesso vi furono, come tuttora vi sono, riunioni di esaltati liberali contrari al Governo. Ha essa contribuito per gli emigranti che trovansi bisognosi; dà parimenti sussidi a chi li si presenta purchè sia della classe dei liberali, ed è delle contribuenti della Cassa rivoluzionaria per quanto ritiensi nell'opinione di molti". Tale era la stima che i bolognesi nutrivano per lei che i bolognesi la chiamavano 'Donna Marì', ed anche nel documento di morte conservato in Certosa non viene indicata con nome e cognome ma semplicemenete come 'Donna Maria'. Era iscritta alla Società del Casino e nel 1855 fu tra i fondatori dell'Accademia Filodrammatica insieme a Federico Amici, Ludovico Pietramellara, Giovanni Gozzadini ed altri. Era amica di Gioacchino Rossini, e il 28 febbraio 1845 il compositore tenne a Palazzo Hercolani una esecuzione dello Stabat Mater, adattato per essere eseguito solo da pianoforte e strumenti ad arco. Il compositore pesarese salvò gli Hercolani dal fallimento economico con un ingente prestito. Nel 1868, approssimandosi la morte di Rossini, fu imposta la chiusura del prestito. E' per questo motivo che nei Musei civici di Pesaro è poi confluita nel 1883 parte della collezione Hercolani, in quanto il comune era il destinatario ultimo dell’eredità Rossini.

La passione per il teatro era tale che, una volta rimasta vedova, la principessa si innamorò dell’attore - e patriota - Francesco Lombardi, sposandolo nel 1845. Questi abbandonò le scene e andò a vivere nel palazzo della moglie. Il Lombardi viene descritto dalle cronache come un uomo dal temperamento collerico e dedito all’abuso di alcolici e la sua morte finì in maniera tragica e violenta. Enrico Bottrigari, nella sua Cronaca di Bologna (ed. Zanichelli, 1960) così descrive la sua fine: "sono le ore pomeridiane quando si sparge per la città la notizia di un assassinio commesso contro Francesco Lombardi. D’animo turbolento e fiero è caduto vittima d’un domestico che l’ha mortalmente ferito in più parti mediante coltello da cucina. Annoiato all’oziosa vita non poté che compiacersi soltanto dell’ebrezza del vino, la qual cosa contribuiva ad accrescere l’irascibilità del di lui carattere. Le prime famiglie della città partecipano al duolo della Nobile Dama che per sua mala sorte aveva voluto sceglierlo benché segretamente a marito". La passione tra la principessa Hercolani e il Lombardi doveva essere sincera e profonda poiché Maria Malvezzi Hercolani acquistò la sua tomba nello stesso chiostro della sontuosa cappella di famiglia, ma nel lato opposto del Chiostro V o Maggiore, e il suo ritratto in marmo guarda proprio verso quella che diverrà l’ultima dimora della moglie.

Sempre Bottrigari ricorda 'Donna Marì' in occasione della sua morte: "fu buona e nobile dama, generealmente amata da tutti (...) colla sua morte va a chiudersi una casa che era aperta sempre agli uomini di merito, agli egregi artisti ed alla distinta società del Paese. Fu la principessa Maria ornamento della corte del primo Regno d'Italia ed era dama della Croce stellata, ordine di Maria Teresa. Serbò sempre un culto speciale verso la memoria di Napoleone il grande e portava nelle grandi circostanze, appeso ad una collana, il di lui ritratto in miniatura. Amava molto i begli uomini e più gli artisti di teatro, uno dè quali, celebre nella recitazione drammatica (il Lombardi), sposò segretamente".

Roberto Martorelli

Bibliografia: Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna 1845-1871, Zanichelli, Bologna, 1960; Elena Musiani, Circoli e salotti femminili nell’Ottocento. Le donne bolognesi tra politica e sociabilità, Bologna, CLUEB, 2003

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Documenti
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Antonio Rocca, Cenni biografici del marchese Alessandro Guidotti colonnello comandante della Guardia Civica di Bologna general di Brigata cavaliere della corona ferrea, Bologna, Giovanni Bortolotti, 1848. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

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