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Giorgio Maccaferri

23 settembre 1897 - 22 novembre 1944

Scheda

Giorgio Maccaferri, da Icilio e Ada Cocconi; nato il 23 settembre 1897 a Medicina. Nel 1943 residente a Bologna. Laureato in Giurisprudenza. Direttore del polverificio Baschieri & Pellagri di Marano (Castenaso).
Negli anni della guerra, quando la proprietà del Polverificio voleva imporre agli operai turni settimanali di 60 ore, si oppose.
Agostino Pinardi, che dirigeva l'azione di resistenza dei lavoratori all'interno dell'azienda, ricorda che nel 1942 «Giorgio Maccaferri, che era fascista, cominciò, nelle discussioni col segretario del fascio, a tenere la nostra parte: in lui stava maturando una crisi di coscienza che, quando cominciò la Resistenza armata, lo portò ad aderire al movimento di liberazione e fu prima addetto ai collegamenti con la Brigata 'Stella Rossa' e poi a disposizione dell'Intendenza del CUMER per i rifornimenti di esplosivi alle Brigate partigiane».
Anche Aldo Montanari ricorda che «II tritolo necessario per le formazioni di città veniva fornito dalla Polveriera di Marano, il cui direttore, l'avvocato Maccaferri, era passato alla Resistenza e lavorava moltissimo con noi. Io andavo col furgone a prendere delle casse di tritolo in polvere o in mattonelle e le portavo nel magazzino fuori porta San Vitale».
Durante la lotta di liberazione fece parte del servizio sanitario del CUMER organizzato da Giuseppe Beltrame, il quale ha scritto che «I mezzi di trasporto (dei partigiani feriti erano offerti, in prevalenza, dall'avv. Maccaferri che partecipava, quasi con spirito carbonaro, all'avventurosa operazione di salvataggio dei feriti guidando personalmente gli automezzi».
Il 22 novembre 1944 fu catturato dai fascisti, portato nella Casa del fascio in via Manzoni,numero 4, ucciso e abbandonato in via Porta Nova angolo piazza Malpighi.
Nello stesso periodo — quale monito agli intellettuali e agli esponenti della borghesia che non avevano aderito alla RSI — furono uccisi dai fascisti Pietro Busacchi, Francesco Pecori e Alfredo Svampa.
Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 al 22 novembre 1944. [O]

E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.