Salta al contenuto principale Skip to footer content

Lapide terminale di un'area sepolcrale

lapide Inizi del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

Q(uo)q(uo) v(ersus) p(edes) XX

TRADUZIONE

In ogni direzione 20 piedi


Questa piccola stele era un terminus sepulcri, ovvero una pietra di confine di un’area funeraria delle dimensioni di venti piedi per lato (circa 34 metri quadrati). La funzione di queste “pietre di confine”, di solito collocate agli angoli del quadrilatero, era di evidenziare e certificare le dimensioni dell’area sacra di cui erano guardiane. Manometterle, spostarle o violare la sepoltura era un atto sacrilego. Al centro era invece collocata l’iscrizione che ricordava i nomi dei defunti e, talvolta, i loro ruoli e legami familiari.

Curiosità: il bovino rappresentato al centro del timpano, nella parte superiore della pietra, è abbastanza singolare. Nel tentativo di individuare la sepoltura alla quale apparteneva questa stele alcuni studiosi hanno visto un possibile collegamento con la Lapide di Q. Valerius Restitutus, nella quale è rappresentata una scena di lavoro che potrebbe svolgersi in una macelleria.

Controlla l’epigrafe nel database EDR

Controlla l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Arenaria: 135,5x61x30 cm. Inv. 19141