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Lapide di T. Visulanius Aufidius Trebius Clemens

lapide Inizi del II secolo d.C. (109-111 d.C.)

Schede

Provenienza: Bentivoglio (Bologna), località Santa Maria in Duno. Rinvenuta nel 1794.

TRASCRIZIONE

D(is) M(anibus) v(ivus) f(ecit)

T(ito) Visulanio

Aufidio

Trebio Clementi

T(itus) Visulanius Crescens

praef(ectus) fabr(um) bis praef(ectus) coh(ortis) II Gallor(um) trib(unus)

mil(itum) cohort(is) I(I) civium

Romanor(um)

Praef(ectus) equitum alae

Moesicae

censor Germ(aniae) inferior(is)

patri optimo

TRADUZIONE

Agli dei Mani da vivo fece

A Tito Visulanio Aufidio Trebio Clemente, ottimo padre, (il figlio) Tito Visulanio Crescente, due volte prefetto del genio, prefetto della seconda coorte dei Galli, tribuno militare della seconda coorte dei cittadini romani, prefetto equestre dell’ala Mesica, censore della Germania Inferiore

La stele, di forma parallelepipeda in marmo rosso, è decorata da un timpano e due rosette e fu dedicata all’amato padre Tito Visulanio Aufidio Trebio Clemente dal figlio Crescente. Quest’ultimo, è il caso di dirlo, fu per certo l’orgoglio della sua famiglia, dati i numerosi e prestigiosi incarichi che ricoprì nell’esercito e da civile.

Il nome di Tito Visulanio Crescente ritorna anche in un diploma militare dell’anno 99 d.C., dove lo si ricorda come prefetto della II Coorte di Galli, lo stesso reparto ausiliario composto da fanteria e cavalleria che viene citato nell’epigrafe bolognese tra i primi incarichi attribuiti al nostro. L’ultimo incarico di altissimo prestigio, quello di censore, si può datare attorno al 110 d.C., in piena età traianea.

Curiosità: Tito Visulanio Aufidio Trebio Clemente, il defunto padre destinatario del monumento funebre ha addirittura tre gentilizi, cioè Visulanio Aufidio e Trebio, cosa davvero poco frequente. Si ha l’impressione che quest’uomo abbia la necessità di ostentare le sue fitte relazioni familiari o alleanze, sentite così strette da assumere altri due gentilizi oltre al proprio, tra cui quello della gens Trebia, attestata a Bologna da altre due epigrafi. Il formula onomastica del figlio rientra invece nei parametri abituali di prenome, gentilizio e cognome.

A Bologna esiste un'altra epigrafe (non esposta, dall’Arcoveggio) di dedica alla moglie da parte un liberto, probabilmente di Crescente, di nome Tito Visulanio Apollonio.

Consulta l’epigrafe nel database EDR

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Marmo rosso di Verona: 164x77x16 cm. Inv. 19009