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Lapide di P. Vettius Perennis

lapide Fine del I-metà del II secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, fuori Porta San Felice. Rinvenuta nel 1400.

TRASCRIZIONE

D(is) M(anibus)

P(ublio) Vettio

Perenni

Carnutino

ex provincia

Lugdunensi

dumvirali (=duumvirali) sacerdot(ali)

Iucundus et

Hermes lib(erti)

f(aciendum) c(uraverunt)

TRADUZIONE

Agli Dei Mani.

Per Publio Vettio Perenne Carnutino, dalla provincia Lugdunense, ex duumviro, ex sacerdote, i liberti Giocondo ed Ermes fecero costruire

Il proprietario di questa lapide, che i suoi due liberti vollero di una struttura propria della zona gallica piuttosto che di quella bolognese, era uno straniero trasferito a Bononia, originario della Gallia Lugdunense, più in particolare della popolazione dei Carnuti, che gli scrittori antichi collocano tra le attuali Orléans (Cenabum) e Chartres (Autricum).

Curiosità: L’iscrizione riporta che il nostro personaggio, “francese” di nascita, ricoprì due cariche pubbliche, l’una di ambito municipale, il duovirato, l’altra di carattere religioso, il sacerdozio. Ciò che è interessante è l’uso dell’aggettivo corrispondente in funzione di nome; più normalmente ci saremmo dovuti aspettare di trovare duumvirus e sacerdos, ma c’è una spiegazione: in latino questi nomi che strizzano l’occhio agli aggettivi sono utilizzati per sottolineare che queste cariche furono ricoperte nel passato e quindi al momento della redazione dell’iscrizione il nostro Publio Vettio era sia un ex duumviro che un ex sacerdote. Rimane comunque ancora in discussione tra gli studiosi se queste due cariche egli le ricoprì nella sua patria oppure già a Bologna, colonia effettivamente amministrata dai duoviri. 

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Descrizione tecnica

Marmo bianco: 131,5x48,3x8,4 cm. Inv. 19035