Schede
Provenienza: Bologna, Muro del Reno
TRASCRIZIONE
P(ublio) Umbrio
Licino
Hilarus l(ibertus)
VIvir (=sevir)
TRADUZIONE
A Publio Umbrio Licinio. Il liberto Ilaro, seviro (fece)
La lapide funeraria ricordava Publio Umbrio Licinio. Di lui non sappiamo nulla a parte il fatto che aveva un liberto, Ilaro, il quale ricopriva la carica di seviro. Anche se la gens degli Umbrii in origine era forse connessa ad una provenienza dall’Umbria, in età imperiale era diffusa in tutta la penisola italiana. Di questa lapide esiste una gemella, posta nel cortile, appartenuta allo stesso committente.
Curiosità: osservando l’iscrizione si nota che parte del messaggio che si voleva trasmettere venne affidato a quella che oggi chiamiamo “impaginazione” da parte dell’artigiano lapicida. La parola più importante, il nome della gens a cui il defunto e il suo padrone appartenevano, è scritto con lettere di dimensioni maggiori: in epoca romana infatti l’individuo in quanto tale aveva poca importanza, erano le reti di relazioni nelle quali era inserito che gli fornivano un posto nel mondo.
Arenaria: 131,7x59x23,5 cm. Inv. 19045