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Lapide di Maria Mamaiane

lapide III secolo d.C.

Schede

Provenienza: Provenienza ignota, forse dall’Egitto. Collezione Trombelli.

TRASCRIZIONE

Μαρίαν Μαμαιανὴ

ἔζησεν ἐνιαυτὸν

μῆ(νας) εʹ∙ Μάριος Βάσσος

κεν(τυρίων) ∙ θυγατρ[ε]ί

TRASLITTERAZIONE

Marian (=Maria) Mamaiane

ezesen eniauton

me(nas) pente Marios Bassos

ken(turion) thugatri[e]i

TRADUZIONE

Maria Mameana. Visse un anno e cinque mesi. Il centurione Mario Basso (dedicò) alla figlia.

Questa piccola lapide fa parte del non numeroso gruppo di iscrizioni greche conservate nel Museo Archeologico, molte delle quali provenienti da Roma e giunte a Bologna attraverso le acquisizioni collezionistiche, soprattutto grazie a Luigi Ferdinando Marsili, fondatore nel 1711 dell’Istituto delle Scienze. Era in origine applicata alla tomba di una bimba, Maria Mameana, del quale è conservato anche il ritratto, molto sommario, circondato da quattro fiori. La lapide fu posta dal padre, Mario Basso, probabilmente un soldato di origini greche che mostra un gentilizio e un cognome molto diffusi tra coloro che assumevano il nome romano durante la milizia.

Curiosità: la piccola stele rientrava nel patrimonio del “Museo di cose antiche” allestito all’interno del convento annesso alla chiesa di San Salvatore, in via IV Novembre. Il Museo fu voluto da Giovanni Crisostomo Trombelli, dei Canonici regolari renani, che fu non solo importante bibliotecario del proprio convento, ma anche appassionato collezionista di antichità. Alla creazione della collezione di questo Museo dovette contribuire Giacomo Biancani Tazzi, divenuto nel 1762 custode del museo dell’Istituto delle Scienze e due anni dopo Professore di Greco nell’Università bolognese, perciò particolarmente interessato a questo tipo di documenti epigrafici.

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Descrizione tecnica

Marmo: 28,2x25,1 cm. Inv. 19295