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Lapide di Cn. Clodius Cytraeus

lapide Seconda metà del I secolo a.C.

Schede

Provenienza: Bologna, via Zanardi angolo via Carracci. Rinvenuta nel 1929.

TRASCRIZIONE

Cn(aeo) Clodio Cn(aei) l(iberto)

Cytraeo

Primus l(ibertus) viv(u)s

fecit

 

TRADUZIONE

A Gneo Clodio Citreo, liberto di di Gneo, fece (fare) il liberto Primo, quando era ancora vivo

Ancora una volta, come in numerose altre iscrizioni, troviamo qui la dedica di un liberto, Primo, ad un patrono anch’esso a sua volta liberto, Gneo Clodio Cytreo. Il cognomen Cytraeo non è attestato altrove e lascia quindi spazio a numerose e diverse ipotesi sulla sua derivazione: dal molto suggestivo ma improbabile legame con il limone (citrus in latino) ad una forma derivata dall’appellativo Cythaerius, cioè collegato all’isola di Citera ove nacque, secondo il mito, la dea Venere.

Curiosità: molto particolare è l’impaginazione di questa stele, sulla quale l’asse della scrittura è lievemente obliquo e spostato dal centro verso destra, tanto che nello scrivere la parola VIVUS il lapicida si è trovato senza spazio alla fine della riga e ha dovuto “incastrare” una piccola S tra la seconda V e la cornice dello specchio epigrafico, così da evitare che l’abbreviazione VIV venisse fraintesa. La svista di un momento consegnata all’eternità!

Consulta l’epigrafe nel database EDR

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Arenaria: 246x73,5x31 cm. Inv. 19140