Schede
Provenienza: Bologna, Muro del Reno
TRASCRIZIONE
C(aius) Adenna Nepos sibi
et
C(aio) Petronio C(ai) f(ilio) Lem(onia) Tironi
M(arco) Valerio M(arci) f(ilio) Pedoni
Q(uinto) Cassio Choro
f(ieri) i(ussit)
TRADUZIONE
Caio Adenna Nepote, fece fare (questo monumento) per sé stesso e per Caio Petronio Tirone, figlio di Caio e iscritto nella tribù Lemonia, e per Marco Valerio Pedone, figlio di Marco, e per Quinto Cassio Choro
L’iscrizione ricorda quattro uomini. Nella maggior parte delle epigrafi funerarie sono ricordate persone legate tra loro da vincoli familiari, corporativi o da altri tipi di relazioni. In questo caso, apparentemente, questi quattro uomini non hanno nulla in comune: appartengono a quattro famiglie diverse e sono di estrazione sociale diversa; due sono certamente nati cittadini romani, gli altri due invece potrebbero essere liberti, ovvero ex schiavi liberati. Non possiamo quindi ricostruire con certezza che tipo di legame avessero tra loro e per quale motivo scelsero di essere accolti nella stessa tomba.
Curiosità: nel mondo romano, come accade anche oggi, i nomi a volte contenevano alcuni indizi sull’origine di chi li portava. Ad esempio Caio Adenna Nepote, che fece fare la lapide, apparteneva alla gens Adenna: non si hanno altre notizie di questa famiglia, ma sappiamo con certezza che questo nome è di origine etrusca. Quinto Cassio Choro invece aveva un cognomen di origine greca.
Arenaria: 182x73x26 cm. Inv. 19095