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Lapide della famiglia Caninia

lapide I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

[Canin]ia Sex(ti) f(ilia)

[---]ia Rutila

sibi et

[Sex(to) C]aninio Sex(ti) l(iberto)

[---]II viro suo et

[C(aio) V]olusio C(ai) l(iberto) Sperato

[--- C]aniniae Venustae

[--- C]aniniae

Ɔ (=mulieris) l(ibertae)

[P]riscae et

[S(exto) Canini]o S(exti) l(iberto) Festo

TRADUZIONE

Caninia … Rutila, figlia di Sesto, a sé stessa e a Sesto Caninio, liberto di Sesto … suo marito e a Caio Volusio Sperato, liberto di Caio, e a Caninia Venusta, a Caninia Prisca, liberta di donna, e a Sesto Caninio Festo, liberto di Sesto.

La lettura di questa stele è particolarmente difficile a causa della forte usura della pietra:  la parte sinistra del testo è oggi illeggibile perché corrosa, levigata forse dall’azione dell'acqua. Da ciò che rimane del testo si comprende che la lapide apparteneva alla famiglia Caninia, di cui facevano parte sei persone. Nella sepoltura era accolto anche un liberto della gens Volusia, forse compagno di una delle liberte.

Curiosità: Rossa, Desiderato, Raffinata, Antica, Festoso: ai nostri orecchi i nomi di questi liberti sarebbero suonati così. Sono tutti nomi latini che vennero dati loro quando erano schiavi, per identificarli nella casa nella quale servivano e vivevano, e che rimasero loro come cognomen, l’ultimo dei nomi che formavano il nome completo dei cittadini romani, dopo che vennero liberati.

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Descrizione tecnica

Arenaria: 182x60,5x31 cm. Inv. 19186