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Lapide dei Serii

lastra Seconda metà del I secolo a.C.

Schede

Provenienza: Provenienza ignota. Rinvenuta nel XV secolo.

TRASCRIZIONE

Q(uinto) Serio C(ai) f(ilio)

P(ublio) Serio Q(uinti) f(ilio) Celeri

TRADUZIONE

Per Quinto Serio figlio di Caio (e) per Publio Serio Celere, figlio di Quinto

L’iscrizione, scritta in eleganti caratteri di piena età classica su una targa verosimilmente appartenente ad un sepolcro, menziona padre e figlio, Quinto e Publio, appartenenti alla famiglia dei Serii. Il nome del più giovane si distingue per la presenza del cognomen - Celere - assente invece nel nome del padre, particolarità che permette di datare abbastanza precisamente la stele al periodo successivo all’introduzione di questo elemento “anagrafico”.

Curiosità: al di sotto dell’iscrizione romana, nella parte vuota dello specchio epigrafico, Cesare Nappi (1440-1518), notaio, letterato e collezionista bolognese, fece incidere una seconda iscrizione - Caesar Napeus antiquitatis cultor luci restituit (Cesare Nappi, cultore di antichità, riportò alla luce) - in caratteri a finissima imitazione dell’originale, per ricordare il rinvenimento della targa. L’iscrizione venne poi fatta murare sul portone d’ingresso al palazzo del Nappi che si ergeva in via Ugo Bassi, nei pressi dell’antica sede della Zecca. Entrambi gli edifici non sono più conservati.

Consulta l’epigrafe nel database UBI ERAT LUPA

Descrizione tecnica

Calcare: 48,9x85,5x11,9 cm. Inv. 19038