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Lapide dei Masuii

lapide I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

T(iti) Masui T(iti) Cn(aei) l(iberti) Protem[i]

T(iti) T(iti) f(ilii) Spinae

Masuiae T(iti) l(ibertae) Philim(enae)

T(iti) Masui T(iti) L(iberti) Turpionis

TRADUZIONE

Di Tito Masuio Protemo, liberto di Tito e di Cneo; di Tito Spina, figlio di Tito; di Masuia Filimena, liberta di Tito; di Tito Masuio Turpione, liberto di Tito


Questa stele centinata apparteneva alla famiglia dei Masui, formata da tre liberti e da un individuo nato libero, l’unico ad esprimere il suo status di cittadino dalla nascita attraverso l’indicazione “figlio di” un uomo di nome Tito, probabilmente lo stesso Protemo. Una particolarità di questa stele risiede nella scrittura: sono presenti molti “nessi”, cioè lettere unite le une alle altre attraverso tratti comuni. 

Curiosità: gli schiavi non potevano scegliere il loro nome, ma potevano quantomeno sperare nel buon senso del padrone. Spesso agli schiavi neonati si davano nomi come Utile, Veloce, Forte, nomi che fossero beneauguranti e che facessero anche buona pubblicità allo schiavo in caso dovesse essere rivenduto. Ecco, a Turpione era capitato un padrone burlone: in latino infatti turpis vuol dire ripugnante, ignobile, lurido.

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Descrizione tecnica

Trachite: 172,7x62x25 cm. Inv. 19104