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Lapide dei Fundanii

lapide I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, Muro del Reno

TRASCRIZIONE

 P(ublio) Fundanio

Clado

P(ublio) Fundanio

Adiutori

P(ublio) Fundanio

Rufo

Caerellia

Ɔ(=mulieris) l(iberta)

Homulla

v(iva) f(ecit)

TRADUZIONE

A Publio Fundanio Clado, a Publio Fundanio Adiutore, a Publio Fundanio Rufo. Cerellia Omulla, liberta di donna, fece da viva


Questa elegante stele, la cui decorazione ricorda un tempio stilizzato, con delle palmette accanto al timpano e una rosetta al centro, segnalava la presenza del sepolcro dei Fundanii. La stele venne commissionata da una liberta della famiglia Cerellia, che era, forse, la compagna o la moglie di uno dei tre uomini.

Curiosità: siamo di fronte a un caso lampante di “onomastica reticente” dal latino reticere, ovvero di nomi che “rifiutano di rispondere”, che mantengono il silenzio per interesse personale. Sappiamo infatti che l’onomastica completa dei cittadini romani prevedeva, oltre ai tre nomi, la formula di status giuridico: “figlio di” per i nati liberi e “liberto di” per coloro che erano stati schiavi. Perché i nomi dei tre uomini, Clado, Adiutore e Rufo, non menzionano il loro status? Non possiamo esserne certi, ma dato che a pensar male spesso ci si indovina… sospettiamo fossero liberti!

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Descrizione tecnica

Arenaria: 213x59,2x28,7 cm. Inv. 19145