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Lapide degli Egnatii

lapide Prima metà del I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, monastero presso I Crociali, fuori porta Maggiore

TRASCRIZIONE

V(ivus) f(ecit)

C(aius) Egnatius

Epigonus

sibi et

Cominasiae

Asterope con-

iugi

TRADUZIONE

Fece da vivo.

Caio Egnazio Epigono per sé e per la moglie Cominasia Asterope

L’iscrizione, nota nella sua interezza da un manoscritto della metà del XV secolo, ricorda una coppia di personaggi che, stando alla derivazione greca dei loro cognomina (Asterope è il nome di una delle Pleiadi, figlia di Atlante e moglie di Enomao, nonché madre di Ippodamia) dovevano essere entrambi liberti. Particolarmente rari nel territorio bolognese sono sia il gentilizio, Cominasia, sia il cognomen, Asterope, della donna.

Curiosità: La stele proviene dal convento dei frati Crociferi, detti anche Crociali, di cui rimangono le vestigia lungo l’attuale via Mazzini, l’antica via Emilia, al civico 105. È perciò plausibile pensare che essa costituisse il segnacolo di un’area funeraria collocata non troppo lontano, lungo il tracciato della via consolare nel suo tratto orientale, che da Bologna conduceva, e tuttora conduce, a Rimini. La via publica per eccellenza, cioè la via Aemilia, era del resto luogo particolarmente ambito per la sepoltura dai bolognesi di età romana sia nel suo tronco occidentale, sia in quello orientale, perché garantiva una particolare visibilità ai monumenti funerari, rendendoli così uno straordinario strumento di comunicazione sociale nei confronti dei numerosi viandanti che la percorrevano.

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Descrizione tecnica

Pietra calcare: 83,9x59x13,5 cm. Inv. 19032