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Il re inaugura la Direttissima e altri monumenti

22 Aprile 1934

Schede

Il re d'Italia inaugura la linea Direttissima, innovativa via di comunicazione ferroviaria tra Bologna e Firenze.
Il primo treno (n. 38) percorre la tratta Prato-Bologna nella notte tra il 22 e il 23 aprile: partito alle 10,30, è transitato a Vernio a mezzanotte. L'opera è durata 30 anni ed è costata 1 miliardo e 122 milioni, contro i 150 milioni previsti prima della grande guerra.
Ha impegnato migliaia di lavoratori, provenienti da tutta l'Italia, in particolar modo dai paesi tosco-emiliani. La costruzione della Grande galleria dell'Appennino, un tunnel di 18 km a soli 328 metri sul livello del mare, ha richiesto un notevole contributo di vite umane: 99 morti e tanti ammalati di silicosi. Una fontana dedicata agli operai caduti, progettata da Giulio C. Arata e Gian Luigi Giordani, è posta davanti alla stazione.
E' costruita con il porfido sanguigno della Val Camonica e la diorite dell'Adamello e ha una portata di 40 litri al secondo. Ai lati della vasca centrale si innalzano due altorilievi: "Assistenza al ferito" di Ercole Drei e "Lavoro di scavo in galleria" di Bruno Boari. La fontana sarà distrutta quasi completamente dai bombardamenti della guerra mondiale.
La nuova linea è inoltre celebrata da una esposizione nel padiglione appositamente costruito alla Montagnola. Lo stesso 22 aprile Vittorio Emanuele III inaugura a Bologna la fontana di piazza Umberto I (ora piazza dei Martiri), gli affreschi di Adolfo De Carolis nel Salone del Podestà e i restauri di Porta Galliera "sacra all'italica Indipendenza per la cacciata austriaca del 1848".

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