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I fatti di Savigno (Passaggio delle truppe pontificie)

1851

Schede

L’opera, entrata a far parte della collezione del Museo del Risorgimento in epoca imprecisata, narra con staticità icastica un episodio riferito ai moti dei cospiratori mazziniani e progressisti che insorsero nella Legazione di Bologna nel 1843, dalla Valle del Savena sino al Monte delle Formiche: «mentre tramavasi un movimento che doveva aver luogo a metà agosto, la polizia pontifcia aveva sentore che uno dei centri della cospirazione era in Savigno. Vi inviava, perciò, il 10 agosto un capitano con buona scorta di gendarmi per arrestare i congiurati».

Identificabile con quello descritto negli Atti della Pontificia bolognese Accademia di Belle Arti del 1851 come «luogo montuoso con figure di militi», il dipinto è stilisticamente assai vicino a Soldati pontifici e masnadieri sulle montagne di Frosinone dello stesso Fontana (Bologna, Museo del Risorgimento), ai modelli della pittura militare francese di Horace Vernet e al paesaggismo, romantico e pittoresco, di Massimo D’Azeglio. Sin dai suoi esordi, riferibili all’inizio degli anni Quaranta del XIX secolo, l’artista bolognese aveva manifestato una decisa preferenza per il genere del paesaggio, in particolare per il canone estetico pittoresco, con cui si presentò reiteratamente alle esposizioni annuali dell’Accademia, ma ricevendo la consacrazione da parte della critica alla sua pittura solo il decennio successivo e proprio in occasione del presente quadro, ove si riconosceva «un pennello facile, una mano sicura, un tocco intelligente e spontaneo» nella realizzazione dell’opera, impaginata con una costruzione prospettica ipotattica sottolineata dalle due diagonali convergenti delle file di soldati e cavalieri avvolti dall’atmosfera plumbea e piovigginosa, e da una natura preponderante e scenografica, moderatamente insidiosa, resa con discreto lirismo.

Ferdinando Fontana (Bologna, 1841 - ivi, 1871), I fatti di Savigno (Passaggio delle truppe pontificie). Olio su tela, cm 80 x 117, cornice coeva in legno dorato, inv. n. 2127

Claudia Collina

Testo tratto da Il Museo del Risorgimento di Bologna, a cura di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, Bononia University Press, Bologna, 2013. Bibliografia: Belluzzi, Fiorini 1890-1901, Oggetti, p. 56, n. 47; Cavazza 2005, pp. 295-296; Grandi 1983, p. 168; Collina 1993, p. 53; Rosi 1931-1937, vol. I, p. 973.