I bambini di Vienna a Bologna

I bambini di Vienna a Bologna

1920

Scheda

"Il 23 dicembre u.s. con treno speciale è partita da Bologna per Vienna la Commissione Comunale, composta degli Assessori prof. Longhena, prof. Bidone, avv. Altobelli, dei Consiglieri Comunali prof. Giommi e Franchi, dei Deputati provinciali prof. Poggi ed avv. G. Zanardi incaricata di prendere in consegna i bambini viennesi e di accompagnarli a Bologna. Alla Commissione bolognese si unirono il Sindaco Palazzi e l’Assessore Brettini di Reggio Emilia, il prof. Pincherle e il Segretario della Camera del Lavoro di Ravenna, Giovannetti. Con lo stesso treno, sufficientemente provvisto di viveri e di indumenti per le immediate assistenze, partirono medici, maestre e numeroso personale di servizio. La Commissione bolognese arrivò a Vienna il 27 dicembre e si incontrò colla Commissione lombarda, guidata dal Sindaco di Milano, avv. Caldara, giunta il giorno prima.

La delegazione italiana venne ricevuta dal ministro della sanità Tandler, il quale la salutò affettuosamente esprimendo profonda gratitudine e chiudendo il suo dire con le parole: “Evviva la solidarietà e l'umanità internazionale“. Il Sindaco di Milano, avv. Caldara, ha pronunciato un applaudito discorso. Conscio della responsabilità che la delegazione assume verso la città di Vienna, verso le madri e i padri austriaci, ha assicurato una sana permanenza in Italia dei bambini austriaci che saranno assistiti amorosamente, e che verranno trattati con cura paterna.

Il Borgomastro di Vienna, Reumann, con tono commosso e addolorato, ha detto che Vienna si è sempre alimentata da se e molte volte concorse anche a lenire le sofferenze di altre città. Ora invece Vienna è costretta a ricorrere all’aiuto di paesi che si considerano tuttora nemici. Ciò è oltremodo amaro per la popolazione. Il proletario viennese non ha mai nutrito sentimento di odio contro gli italiani. Questa manifestazione non verrà mai dimenticata e servirà ad avvicinare e riconciliare i popoli. L’Assessore prof. Longhena di Bologna si è associato alle parole del sindaco Caldara. Giovannetti ha portato il saluto di Ravenna comunicando che il proletario provvederà al mantenimento di cento bambini viennesi. Kuppa, ex presidente degli “Amici della Infanzia“, ringraziando e salutando la delegazione a nome del proletariato ha fatto un quadro della tragica situazione alimentare di Vienna dove agonizza il novanta per cento dei bambini tubercolotici e la maggioranza degli altri bambini non oltrepassa il terzo del peso normale. I socialisti italiani hanno visitato i maggiori uomini politici e le redazioni dei giornali proletari tra cui quella dell’ Arbeiter Zeitung.

La delegazione bolognese lasciò Vienna il 29 dicembre e la mattina di giovedì 1° gennaio 1920 alle ore 10.40 è giunto alla nostra Stazione il treno speciale recante i 640 bambini viennesi, ospiti dei Comuni di Bologna, Reggio Emilia e Ravenna e delle locali organizzazioni operaie. Erano alla Stazione per ricevere i piccoli viennesi i membri della Commissione Esecutiva della Camera Confederale del Lavoro di Bologna, gli on.li Bombacci, Marabini e Zanardi, Assessori, Consiglieri Comunali, Deputati e Consiglieri Provinciali. Erano pure intervenute, con bandiere, le rappresentanze delle organizzazioni operaie, alcune fanfare e la Banda municipale. All’arrivo del treno, i presenti hanno salutato con fragorosi evviva i piccoli viennesi, i quali, accompagnati da apposito personale di assistenza, furono fatti salire su diversi “camions“, e condotti a fare il bagno nello stabilimento di Porta Galliera e nelle scuole di via Zamboni. A mezzogiorno, tutti i bambini viennesi hanno gustato insieme una calda refezione; alcuni di essi poscia sono stati portati all’ Asilo della colonia di Casaglia, ed altri nei locali dell’ Ospizio dei Settuagenari in via Spartaco.

Le maestre, che ebbero l’incarico di accompagnare i graditi ospiti durante il viaggio, hanno narrato commoventi episodi della partenza da Vienna a cui assistettero le madri dei bambini ed una gran parte della popolazione. I piccoli ospiti si mostrano contenti di essere venuti in Italia, e si manifestano grati della generosa ed affettuosa accoglienza ricevuta. Per esprimere il loro vivo gradimento per l’opera di soccorso del Comune di Bologna verso i bimbi viennesi bisognosi, il Borgomastro, Reumann, ed il Viceborgomastro di Vienna, Winter, hanno fatto recapitare al Pro. Sindaco di Bologna avv. Nino Bixio Scota i due ritratti, con dediche autografe."

Tratto dalla rivista "Il Comune di Bologna" - Gennaio 1920. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti.

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Orfani, vedove e invalidi come conseguenza alla Guerra
Orfani, vedove e invalidi come conseguenza alla Guerra

tratto dal film documentario "la Città Rossa nella Grande Guerra" di Alessandro Cavazza e Lorenzo K. Stanzani. Il Resto del Carlino: "i nostri morti". Orfani di guerra, vedove di guerra e invalidi mutilati di guerra.

Documenti
Grande Guerra nella città rossa (La)
Tipo: PDF Dimensione: 2.53 Mb

La Grande Guerra nella città rossa - Socialismo e reazione a Bologna dal 1914 al 1918. Testo di Nazario Sauro Onofri edito nel 1966 contenente una lettera autocritica di Pietro Nenni. Edizioni del Gallo, 1966.

Educatori e colonie estive
Tipo: PDF Dimensione: 2.37 Mb

Ufficio di Istruzione del Comune di Bologna. Educatori e colonie estive, in "La Vita cittadina", 1 giugno del 1915.

Lavoro femminile (Il)
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Elisa Erioli, Il lavoro femminile durante la Grande Guerra.

Sistema scolastico (Il)
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Mirtide Gavelli, Il sistema scolastico a Bologna | 1900-1918.

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