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Gian Luigi Giordani

1909 - 1979

Scheda

GIORDANI GIAN LUIGI
Nato a Bologna nel I9O9 - morto a Rovereto nel 1979.
Si laurea presso la Reale scuola superiore di architettura di Firenze nel 1931. L'anno seguente, assieme all'architetto Francesco Santini, partecipa al progetto per la fontana della stazione di Bologna e ottiene il primo premio ex-aequo. Tra il 1933 e il 1934 è a Roma al Pensionato nazionale di architettura.
Di questo periodo sono i primi concorsi affrontati con l'architetto Saul Bravetti, i cui progetti rivelano la piena conoscenza del linguaggio razionalista: Scuole elementari di Lecco (1933), Pretura del quartiere Appio (1933), palazzo del Littorio (1934). La sua prima opera realizzata è la casa del Fascio di Minerbio (1933-1934) a cui seguirà villa Neri a Bologna e un'altra casa del Fascio a Santarcangelo di Romagna (1934-1935), pubblicata su una rivista locale con commento di Alberto Calza-Bini. Sempre nel 1934 vince il concorso per l'aeroporto Forlanini di Milano-Linate (realizzato nel 1938), raggiungendo riconoscimento internazionale. L'anno successivo, in occasione della I° Mostra corporativa dell'agricoltura, coordinata da Melchiorre Bega, Giordani progetta il padiglione della Bonifica integrale con il quale entrerà in quella cerchia di professionisti abili nella plastica da esposizione che Pagano individua in Albini, Palanti, Ponti, Tombola, Faludi, Libera, De Renzi e Portaluppi.
Nel 1936 il suo nome trova posto alla VI Triennale di Milano nella Mostra sugli architetti italiani. In quest'anno che inizia, coadiuvato da Bega e Veronesi, il complesso progetto per palazzo Volpe (1936-1940). Dalla metà degli anni trenta Giordani sarà impegnato in importanti concorsi: del 1936-1938 è quello per la sistemazione di via Roma a Bologna (in collaborazione), che ottiene il primo premio ex-aequo; nel 1937 partecipa con Bottoni e Pucci al concorso per la piazza del Duomo a Milano; nello stesso anno collabora con Bravetti e Ventura al concorso per la ricostruzione del teatro Regio di Torino; nel 1938 realizza assieme all'ingegnere Prearo i progetti di concorso per il ponte Africo e il ponte San Paolo a Roma, mentre a Bologna sarà impegnato al concorso per il Piano regolatore di massima della città (in collaborazione), che terminerà nel 1942 con gli altri gruppi segnalati nella prima prova. Nel frattempo si dedica all'insegnamento presso l'Accademia di belle arti di Bologna per il biennio di Architettura. Del 1939 Ë la casa del Fascio di Sogliano al Rubicone e il progetto per quella bolognese (primo premio ex-aequo).

Dal dopoguerra Ë attivo a Milano, dapprima come progettista all'ufficio tecnico della Montecatini, poi con uno studio associato a Ezio Sgrelli e a Ippolito Malaguzzi-Valeri. Da questo momento opera principalmente nel campo industriale divenendo il progettista della Farmitalia.
Mantiene viva la sua esperienza di razionalista, ma sarà attento alle contemporanee sperimentazioni straniere. Lavora per Glaxo, Barilla, Sperlari e Necchi. Nel campo dell'architettura residenziale Giordani progetta edifici in cui si riscontrano accenti vernacolari tipici del neorealismo architettonico.
Di questo sapore sono le tre unità di abitazione realizzate per l'INA-CASA a Borgo Panigale (Bologna, 1952; altri autori furono Cavani, Legnani, Leorati, Santini, Scagliarini e Vaccaro come coordinatore).
Per l'edilizia sovvenzionata parteciperà in qualità di capogruppo, assieme a Baciocchi, Baldessarri, De Carlo, Gardella, Mangiarotti, Pollini (coordinatore), Terzaghi, Trolli, Varisco, alla progettazione del quartiere Feltre a Milano (1957).
Continua nel dopoguerra la ricerca iniziata negli anni trenta sul tema della villa realizzando opere d'innovazione formale: villa Volpe a Cervinia (1957), villa a Valsolda (1959), villa Bertagni a Sasso Marconi (1959). La ricerca di nuovi stimoli porterà Giordani a intervenire nel campo degli allestimenti fieristici collaborando con Nizzoli, Pollini e Pintori, e a partecipare ai concorsi: palazzo della Regione della Valle d'Aosta (1956), Terme Excelsior a Montecatini Terme (con Malaguzzi, 1964), museo Archeologico nazionale di Metaponto (con Malaguzzi, 1966; il progetto, vincitore del concorso, fu realizzato a partire dal 1996).

Bibliografia: "Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950" di G. Gresleri (a cura di), P. G. Massaretti (a cura di), Marsilio 2001