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Gaggio Montano, (BO)

1796 | 1918

Insediamento

Schede

Gaggio Montano, comune dell'Appennino bolognese, si trova a 680 m sul livello del mare. Negli anni precedenti la Grande Guerra, Gaggio, governato da una giunta di ispirazione cattolica, aveva scuole, un asilo, una biblioteca ed era collegato al capoluogo con la strada provinciale e la ferrovia Porrettana. A causa della povertà diffusa il paese, a prevalenza agricola, nell'Ottocento come tante altre località di quell'area visse periodi di forte emigrazione, in particolare verso l'America, il Medio Oriente e l'Europa, ma anche verso altre regioni d'Italia. L'emigrazione era tendenzialmente temporanea, ed il ritorno dei lavoratori dall'estero portava in genere un miglioramento nelle condizioni di vita ma, almeno secondo la visione del parroco don Emanuele Meotti, un peggiormanento nella religiosità e nella morale delle famiglie. In questa prospettiva egli si adoperò per conservare il legame degli emigranti con il territorio e le tradizioni locali anche attraverso la fondazione di unioni parrocchiali. In area politica erano presenti anche leghe socialiste, seppure moderate, così come moderata fu anche la stessa amministrazione del comune. Durante la Grande Guerra morirono 102 abitanti del paese, i cui nomi sono ricordati sulle lapidi sparse tra le frazioni del comune, tra Gaggio Montano, Bombiana, Rocca Pitigliana, Pietracolora, Affrico e Santa Maria Villana. Fu anche aperto un Parco delle Rimembranze piantato a cipressi, diventato nel secondo dopoguerra un luogo di ricordo dei caduti di entrambe le guerre mondiali.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: GAGGIO MONTANO (4444 ab.). – Il territorio di questo Comune, che è uno dei più alti e montuosi della provincia di Bologna, si stende nella parte settentrionale del mandamento di Porretta, presso al confine della provincia di Bologna con quella di Modena. Il Comune è sminuzzato in piccoli villaggi ed in gruppi di casolari sparsi per la montagna. – Gaggio, capoluogo del Comune, è il maggior villaggio contando circa 1200 abitanti. Sorge a 7 chilometri nord-ovest da Porretta su un poggio a 573 metri sul livello del mare; ha modesta apparenza ed all’infuori della posizione pittoresca ed aprica nulla offre che possa interessare. Il territorio di Gaggio montano, ben esposto, dà: cereali, legumi, frutta, ma soprattutto castagne, ghiande e legnami da opera, da ardere e da carbone; vi sono pure nella parte più elevata pascoli frequentati da mandrie di ovini. L’allevamento di questo bestiame e del suino, la produzione di formaggetti e la lavorazione casalinga della canapa, insieme ai lavori dei boscaiuoli sono le industrie delle quali maggiormente si sussidia quella popolazione, a complemento della piuttosto scarsa produzione del suolo. CENNO STORICO – Si danno a Gaggio Montano origini antichissime, preistoriche, affermando gli etimologisti che questo nome viene dalla parola celtica Gagg, significante poggio vestito o coperto, ed infatti i luoghi circostanti a Gaggio sono tutti rivestiti da folte boscaglie di querciuoli. Vuolsi inoltre che Gaggio, nel secolo VIII, facesse parte della dote della moglie di Astolfo re dei longobardi. Più tardi è ricordato per vicende nelle cronache bolognesi del periodo comunale. UOMINI ILLUSTRI – Nativo di questo luogo è Cola Montano, dottore in arti, che tenne cattedra a Bologna dopo il 1476. (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti)

Bibliografia: Carlo Emanuele Meotti, Salviamo l'emigrante! La statistica bolognese dell'anno1900: le risposte dei parroci all'inchiesta del Card. Domenico Svampa, in “Gente di Gaggio”, anno 2006; Gian Paolo Borghi, Marco Cecchelli, Gaggio Montano: storia di un territorio e delle sue genti, Gaggio Montano, Comune, 2008