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Frammento di lapide dei Masuii

lapide I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, via de’ Musei, Portico della Morte. Reimpiegato in un angolo dell’edificio.

TRASCRIZIONE

T(iti) Masui T(iti) Cn(aei) l(iberti) Protem[i]

T(iti) T(iti) f(ilii) Spinae

Masuiae T(iti) l(ibertae) Philim(enae)

[T(iti) Masui T(iti) L(iberti) Turpionis]

TRADUZIONE

(Monumento di) Tito Masuo Protemo, liberto di Tito e di Gneo, di Tito Spina, figlio di Tito, di Masuia Filimena, liberta di Tito, [di Tito Masuo Turpione, liberto di Tito]

La stele apparteneva al sepolcro di tre liberti della famiglia dei Masuii, due uomini e una donna, e del figlio del primo di questi, Spina, che esprime nella formula patronimica la propria condizione libera. Una stele centinata con iscrizione assolutamente identica a questa proviene dal Muro del Reno ed è esposta poco oltre ed è grazie ad essa che possiamo ricostruire l'ultima linea di testo di questo frammento.

Curiosità: il recinto sepolcrale, che questa stele e l’altra uguale dal Muro del Reno delimitavano, era destinato ai liberti della gens dei Masuii, altrove attestata solo nel Varesotto. Particolare è l’indicazione di un doppio padrone per Protemo, che tuttavia prende il prenome solo del primo, il medesimo degli altri liberti menzionati.

Non si può inoltre non rilevare l’eccezionalità del rinvenimento in luoghi molto distanti tra loro di due stele con ogni probabilità appartenenti allo stesso recinto funerario: una reimpiegata nel “muro del Reno” presso Borgo Panigale, l’altra forse riutilizzata nella fabbrica della Chiesa e dell’ospedale di Santa Maria della Morte, dove oggi è ospitato il Museo Civico Archeologico, la cui prima costruzione si data a partire dal 1336. 

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Descrizione tecnica

Trachite: 45x58x23. Inv. 19106