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Agostino Fortunati

27 Settembre 1892 - [?]

Scheda

Fortunati Agostino, nato a Piacenza il 27 settembre 1902, già fascista delle origini, iscritto al PFR dopo l'Armistizio, giudice del tribunale provinciale straordinario fascista, capo dell’ufficio politico del PFR di Bologna, ufficiale superiore della Polizia Ausiliaria, capo dell’ufficio politico della questura di Bologna.
Dal settembre 1944 sino all’aprile 1945 è il braccio destro del questore Marcello Fabiani. Numerosi sono i crimini che compie, mentre riveste queste cariche e tra di essi c’è la fucilazione di tre patrioti e l’arresto del segretario della facoltà di Ingegneria, Aldebrando Bacchiocchi, in seguito alla «battaglia dell’Università» del 20 ottobre 1944. Nel dicembre di quell’anno fa arrestare in via Porta Nuova i partigiani Renato Pattuelli, Michele Cerbai e Italo Cazzoli, consegnandoli poi alla SS ed internati successivamente nel campo di concentramento di Bolzano. Inoltre, partecipa attivamente alla famosa «battaglia di Porta Lame» del novembre 1944, nella quale muoiono dodici partigiani: Oddone Baiesi, Oliano Bosi, Nello Casali, Enzo Cesari, Ercole Dalla Valle, Guido Guernelli, John Klemlen, Ettore Magli, Rodolfo Mori, Alfonso Ricchi, Alfonso Tosarelli e Antonio Zucchi. Dopo la Liberazione, viene inquisito per collaborazionismo con il tedesco invasore e per altri venti capi d’imputazione. Il 7 maggio 1946 si apre a Bologna il processo alla Corte d’assise straordinaria, che lo condanna il 17 luglio alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena.
Nel 1947, la Corte suprema di Cassazione accoglie la tesi della difesa per cui la Corte di Bologna non avesse preso in considerazione le attenuanti generiche e rinviava il riesame alla Corte d’assise di Modena. Questa trasforma la pena di morte a vent’anni di carcere, che, nonostante i successivi ricorsi presentati dalla moglie di Fortunati, vengono scontati senza riduzione della pena.

Ivan Spada

A seguito della battaglia tenutasi presso l'Università di Bologna e costata la vita a 6 partigiani della formazione Partito d'Azione, il tribunale motivò la sua responsabilità nell'accaduto con la seguente sentenza:
 
sentenza n. 127 del 17/07/1946
L’imputato, ufficiale superiore della Polizia ausiliaria e dal settembre 1944 capo UPI Questura, è accusato di aver coordinato e preso parte il 20/10/1944 ad una operazione contro una base partigiana ubicata nei locali dell’Università, durante la quale sono fucilati 3 patrioti che si erano arresi. Fortunati ammette la partecipazione alla perquisizione dei sotterranei dell’Istituto di Geografia, dove sono rinvenute armi e munizioni, ma nega di aver sparato. Le sue dichiarazioni sono smentite da molteplici testimoni oculari.
La corte riconosce l’imputato colpevole del reato ascrittogli e lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione (la Cassazione con sentenza del 29/01/1947 annulla e rinvia alla Sez. speciale di corte d’Assise di Modena).