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Fanteria - 1° e 2° reggimento, brigata Re

Schede

Sede dei reggimenti in tempo di pace: 1° a Sacile 2° a Udine
All'inizio delle ostilità la Brigata si trova nei pressi di Udine, inquadrata nella II° divisione. Il 24 maggio essa occupa il monte Quarin, poi il paese di Cormons senza trovare alcuna resistenza; il 5 giugno prende posizione nel settore del fronte tra Valerisce e Gradiscutta da dove si appresta ad investire il Podgora, uno dei più formidabili pilastri della testa di ponte austriaca di fronte a Gorizia. La lotta che la brigata Re sostiene senza interruzione e con alterne vicende, per la conquista delle posizioni nemiche sul Podgora, dura sino a dicembre del 1915, il 1° reggimento sul Grafenberg e quota 157, il 2° frontalmente contro il Podgora e a Peuma. Sulle alture di Oslavia, il 2° fanteria, operando con la brigata Pavia, respinge, il 20 novembre, un forte attacco avversario. In questi primi mesi di guerra il contributo di sangue offerto dai fanti della brigata Re è elevatissimo: 1626 caduti, di cui 58 ufficiali. Finalmente ai primi di gennaio del 1916, la Brigata viene inviata a riposo sino alla fine di marzo, quando torna in linea di fronte a Tolmino, alle dipendenze della VII° divisione; in questo settore del fronte essa vi rimane per otto mesi, alternando i suoi reparti in linea e a riposo. Il 28 novembre la Brigata passa in forza alla 3° Armata del Carso, e si schiera sulla linea Castagnevizza-Hudi Log, rimanendovi sino al 26 marzo 1917. Scesa presso Fogliano a riordinarsi, torna in linea per partecipare alla Decima battaglia dell'Isonzo (12 maggio-8 giugno), nel settore del fronte attorno al monte San Marco. Il 17 maggio inizia la battaglia, il 2° fanteria attacca alla baionetta le quote 200 nord e sud del monte, trovandosi ben presto sotto un violentissimo fuoco di mitragliatrici posizionate in caverna. I rinforzi sono fermati sul bordo delle trincee di partenza dal tiro della artiglieria nemica, l'azione viene sospesa. Il 23, 24, 25 maggio si susseguono, ostinati, gli attacchi dei fanti della brigata Re. Finalmente, col concorso del 38° fanteria, le trincee blindate della posizione detta Dosso del Palo, sono conquistate e mantenute, al prezzo di 1150 soldati ed ufficiali fuori combattimento. Fortemente ridotta negli effettivi, la Re torna a riposo e vi rimane sino al 10 ottobre, quando è richiamata in linea presso Globna, nel II° Corpo d'Armata. Scatenatasi l'offensiva austro tedesca il 25 ottobre (Caporetto, Dodicesima battaglia dell'Isonzo), la Brigata riceve l'ordine di presidiare la terza linea sul Kobilek. Due battaglioni del 2° fanteria, si sacrificano per permettere alle truppe ripieganti di passare l'Isonzo sul ponte di Plava. Abbandonata la posizione assegnatale, inizia la ritirata verso il Piave, che raggiunge il 6 novembre con circa 3000 effettivi, subito schierati sul Montello. Durante la prima battaglia d'arresto, concorre a fermare il nemico sul monte Tomba ed il Monfenera, ingaggiando con esso violenti scontri all'arma bianca, il 6 dicembre i resti della brigata Re, sostituiti in linea da reparti della 47° divisione francese, vanno a riposo a Vigodarzere. Ritornata in linea nel marzo del 1918, partecipa alla Battaglia del Solstizio dalle posizioni del Monfenera, interessate solo da azioni nemiche dimostrative e lancio di proiettili a gas lacrimogeno. Dalle stesse posizioni, il 24 ottobre scatta ad inseguire il nemico che si ritira verso Vittorio Veneto ed oppone una resistenza ancora forte; il 26 ottobre viene conquistata anche l'ultima linea sul Monfenera, a sera due compagnie della Re entrano in Alano, l'indomani i combattimenti si spostano presso Colmirano e la quota 776 di C. Madal; gli austriaci tentano un contrattacco nei giorni 29 e 30, sparando sino all'ultima cartuccia prima di arrendersi. La lotta, accanita e violenta, intrapresa dalla brigata Re dal 24 al 30 ottobre, causa la perdita di quasi 1100 soldati ed ufficiali, per questo motivo il 31 essa è posta a riposo. Alle bandiere di guerra dei due reggimenti viene concessa la Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Paolo Antolini