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Epistilio del monumento funebre dei Cominii

lastra I secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, fuori Porta San Felice. Rinvenuto nel 1860.

TRASCRIZIONE

[- - -]arae l(ibertae) Faustae l(ibertae) Cominiae L(uci) f(iliae) Faustillae

vivi fecerunt

TRADUZIONE

A …ara liberta, a Fausta liberta, a Cominia Faustilla figlia di Lucio, posero da vivi

L’epistilio, che coronava la parte inferiore di un imponente monumento funerario eretto lungo la Via Emilia, riporta la parte destra di una iscrizione, che continuava verso il basso. Si leggono i nomi di due liberte e di un’ingenua di nome Faustilla, forse figlia di Fausta, la seconda liberta, la quale doveva aver sposato il proprio patrono o un colliberto. Nelle righe non conservate dovevano essere i nomi di coloro che fecero realizzare il monumento, quando ancora erano in vita.

Curiosità: gli schiavi liberati da cittadini romani nati liberi (ingenui), fossero essi donne o uomini, diventavano a loro volta cittadini romani e come tali godevano del connubium, cioè del diritto di contrarre un matrimonio legale, secondo le forme del diritto romano. I figli che nascevano dal matrimonio di due liberti avevano invece lo status giuridico di ingenui. Non erano rari i casi di liberte che, al tempo della loro schiavitù, erano state le amanti dei loro padroni e che, dopo l’affrancamento, ne diventavano le mogli.

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Descrizione tecnica

Arenaria: 28 x 279,5 x 32 cm. Inv. 19168