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Elezioni "infernali"

15 Maggio 1921

Schede

Le elezioni politiche del 15 maggio si svolgono in un clima di intimidazioni e violenze.
Pietro Nenni le chiamerà "elezioni infernali". Secondo un bilancio del ministero dell'Interno, nel corso della domenica elettorale vi sono in Italia 38 morti e 104 feriti.
Per la provincia di Bologna il prefetto Cesare Mori ha chiesto e ottenuto di poter utilizzare, nel periodo elettorale, truppe di fanteria accanto alle forze di polizia.
Le violenze si accentuano soprattutto nel fine settimana elettorale: più che aggressioni mirate, gli squadristi compiono sfilate simboliche.
Un grave episodio accade a S. Maria in Duno, dove viene ucciso il capolega Amedeo Lipparini. Nei pressi dei seggi elettorali i fascisti lanciano intimidazioni contro gli elettori di sinistra, impedendo loro, in molti casi, di entrare a votare. Secondo il "caposquadra" Dino Grandi per i fascisti le elezioni non sono altro che una spedizione punitiva, mentre il cremonese Farinacci le considera "parte della guerra civile" e finalizzate ad "atterrare l'avversario".
I socialisti vincono nel collegio di Bologna, ma perdono 6 dei 15 seggi che avevano in favore del Blocco nazionale, la formazione elettorale che unisce fascisti, liberali e nazionalisti.
Dino Grandi, arrestato alla vigilia del voto per vilipendio nei confronti del Re, è eletto in Parlamento a soli 26 anni con i voti dei repubblicani romagnoli. Il più votato del Blocco a Bologna è Aldo Oviglio, radicale di antica data e da poco fascista. Nella provincia di Ferrara, dove le sedi di sinistra e le camere del lavoro sono state sistematicamente prese d'assalto, le destre avanzano nettamente: Italo Balbo può affermare che l'Emilia è "la più vasta riserva di uomini del fascismo italiano".

Elezioni politiche.
PSI 19.614 voti nel comune di Bologna, 39.996 nella provincia e 110.105 nella circoscrizione (BO, FE, FO e RA);
Fascio 12.883 , 24.435 e 96.267;
PPI 3.887, 13.372, 42.549;
PCdI 2.552, 8.547, 29.284;
PRI 686, 925, 34.758;

PPI 3 deputati tra i quali il bolognese Fulvio Milani;
PCdI 2 deputati, tra cui Anselmo Marabini;
PRI 2 deputati;
Fascio 6 deputati tra i quali Mussolini primo eletto e i bolognesi Oviglio e Grandi;
PSI 7 deputati tra i quali i bolognesi Genuzio Bentini, Andrea Ercolani, Luigi Fabbri, Francesco Zanardi.

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