Tabella orario per gli alunni del collegio

Tabella orario per gli alunni del collegio

1827-28

Scheda

La tabella degli orari dei collegiali si riferisce al 1827-28; siamo ad appena due anni dall’istituzione del Collegio Artistico Venturoli di Bologna in seguito al lascito testamentario del fondatore, consentendoci di comprendere chiaramente come erano strutturate la vita e la didattica del Collegio, anche se tuttavia gli orari ci propongo uno schema di massima che è suscettibile di cambiamenti e modifiche.

Dai Diari del segretario, infatti, emerge come spesso le attività didattiche in senso stretto si accompagnassero a visite della città, uscite serali a teatro o lunghe passeggiate nel forese. L’orario dei collegiali, dunque, era variabile, quasi mai completamente fisso per la ricchezza delle attività formative ed extracurricolari proposte.

Dalla tesi di Francesca Serra, Vita e didattica nell’arte nel Collegio Venturoli, custodita presso il Collegio venturoli apprendiamo che “Il collegio era disciplinato da un regolamento interno che veniva prontamente reso noto ai nuovi entrati e che organizzava l’intera giornata. Sarebbe troppo dispersivo elencarlo in questa sede, ma riassumendo questa era la giornata-tipo: “...l’ora dell’alzata in inverno è alle sette; e in estate alle cinque, i mesi di primavera e autunno variano di mezz’ora in mezz’ora o in più o in meno....”(Archivio del collegio, cartone no. 90, “Requisiti occorrenti...e norme disciplinarie...) solitamente era alle sei. Alle sei e mezzo assistevano alla funzione religiosa nella Cappella del Collegio, tutti i giorni. Un’ora dopo la “refezione”. Alle otto studio di materie artistiche fino alle dodici, ora della colazione. Questa è seguita dalla ricreazione, in cui venivano concessi i giochi degli scacchi, dama, domino, tombola e simili se avveniva dentro lo stabile. In caso di ricreazione all’aperto, si concedevano svaghi come la “palla a mano”, il tamburello, le bocce, ecc. Inoltre era consentito “...l’addestrarsi alla declamazione, il leggere qualche libro dilettevole, l’osservare stampe od altro artistico, lo schizzare colla matita, lo sciogliere sciarada e logogrifi, il rappresentare colla mimica, ecc.” In linea generale, otto ore della giornata venivano dedicate allo studium, otto ore al riposo e otto ore “ai vari uffici e bisogni della vita”. Lo studio si articolava diversamente tra gli alunni che frequentavano l’Accademia di Belle Arti e quelli che invece frequentavano la Scuola di Aritmetica o altre scuole tecnico-artistiche.

Quella del Collegio non era una didattica settoriale, chiusa, ma - come si è detto - era una didattica capace di abbracciare molte discipline; lo si osserva recandosi al Collegio stesso, nella sua sede in via Centotrecento: è ancora presente il “Gabinetto di Fisica e di Storia Naturale” che ci consegna l’idea di un sapere aperto anche alle scienze; inoltre, in postilla ad un orario leggiamo di un alunno che, nel pomeriggio, frequentava lezioni di lingua e di letteratura latina, disciplina necessaria per la crescita di un artista.

Ma lo ribadiscono gli stessi collegiali nei Diari: la forza dello studio al Collegio Venturoli veniva proprio da questo sapere integrato, non settoriale, che da ai futuri artisti una solida cultura di base, superiore rispetto a quella dei colleghi dell’Accademia.

La sveglia era dunque alle 7 in inverno, e circa un’ora prima - ma in alcuni casi anche alle cinque - in estate. Poi c’era la messa, a testimoniare che - nonostante l’indipendenza del collegio dal potere religioso - la religiosità formale aveva un suo ruolo definito all’interno dell’organizzazione della giornata (tra l’altro troviamo anche dei riferimenti a prediche domenicali). Seguiva la colazione e la partecipazione alle lezioni antimeridiane, come si è detto, all’Accademia o in altre scuole. Poi il pranzo, un momento di ricreazione e di riposo che si sostanziava spesso in giochi o attivita e, successivamente, in passeggiate in città, delle quali abbiamo notizia sempre nei Diari.

La giornata proseguiva con le lezioni, il rosario, la cena - intorno alle 21 - e il momento del sonno, fissato alle 22.

Il Collegio Venturoli si configurava dunque come un’istituzione educativa particolarmente atipica, una “grande famiglia” nella quale si costruivano rapporti umani e non solo gerarchici, e in cui si rendeva effettivo il concetto di uguaglianza; forme di uguaglianza e di riscatto sociale che consentivano a giovani meritevoli nati in famiglie povere di studiare e di diventare artisti di alto livello. Gli orari, che ci consentono di entrare nel quotidiano e di conoscere la scansione del tempo e delle vite stesse dei collegiali, sono in qualche modo la cifra sostanziale della didattica nel Collegio, ma non devono in alcun modo farci pensare ad esso come ad un sistema chiuso. Occorre sempre tenere a mente lo stretto rapporto fra il Collegio, la città e gli artisti dell’epoca. Un rapporto stretto, arricchente e capace di essere esso stesso un veicolo possibile per un nuova e più dinamica didattica.

Che non è scritta sulla tabella degli orari ma che è presente e capace di fare la differenza nella formazione dei privilegiati alunni del “Venturoli”.

Jessy Simonini

Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015.

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Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Documenti
Esplorando l’archivio del Collegio Venturoli
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Di Francesca Serra. Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni" Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015. Copyright © Fondazione Collegio Artistico Venturoli.

Giornale del Segretario
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Giornale del Segretario - Memorie dell'Alunnato. Periodo 1895 - 1897. Manoscritto conservato nel Collegio Artistico Venturoli di Bologna.

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