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Giuseppe Pacchioni

1819 - 13 Gennaio 1887

Scheda

Giuseppe Pacchioni, scultore e litografo, nasce a Bologna nel 1819 da Pietro, negoziante di granaglie. Nonostante si specializzi nell'incisione, non tralascerà mai la scultura. La sua formazione artistica avviene all'interno dellAccademia di Belle Arti della sua città. Qui vince diversi premi per la scultura nel 1832 e nel 1836. A questa ultima data gli viene assegnato il primo premio per la scultura e lodato per l'anatomia pittorica. A 23 anni venne invitato dal console greco a recarsi a Corfù per esercitare le arti plastiche. Lì conosce molti esuli mazziniani italiani, che segneranno la sua futura vita politica. Tra essi conosce i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera e Domenico Moro, con i quali parte, nel giugno del 1844 alla volta della Calabria, per partecipare ad una ipotetica insurrezione mazziniana, che invece non ci sarà. I partecipanti alla spedizione vengono tutti arrestati e condannati a morte, e fucilati nel Vallone di Rovito, nei pressi di Cosenza, il 25 luglio 1844. Tre di loro, all’ultimo momento sono inaspettatamente graziati: tra questi il Pacchioni.

L'artista passa gran parte degli anni successivi, sino al 1859, in carcere: dapprima in quello speciale borbonico sull’isolotto di Santo Stefano, poi a Ventotene, Nisida, Napoli e infine in esilio, a Marsiglia. Recatosi a Milano, viene invitato dal Mazzini a recarsi a Napoli dove prende parte alle locali rivolte anti-borboniche. Tornato a Bologna nel 1853, riprende il suo lavoro di scultore aprendo un laboratorio in via Malcontenti, ma già il 2 gennaio 1855 viene arrestato dagli austriaci perché sospettato di ulteriori intrighi con rivoluzionari vari. E’ nuovamente in carcere sino al 12 giugno 1859, giorno della liberazione di Bologna dagli austriaci e dal governo pontificio. Vive sempre molto semplicemente, lavorando per commissioni che gli vengono soprattutto dalla Certosa di Bologna ove si contano almeno 15 sue opere, sia di piccolo formato che di carattere monumentale. Tra le opere più impegnative segnaliamo il rilievo per la famiglia Spech -Salvi (1866 ca.) ed il Monumento Raineri Biscia (1878). Nel 1877 incide i “Ritratti dei Fratelli Bandiera e loro compagni”, realizzandoli presso la Litografia Wenck. Queste e altre litografie hanno vasta diffusione anche perché le aveva tratte dai disegni eseguiti durante la permanenza in carcere nel 1844. In S. Petronio a Bologna esegue poi il monumento al cardinale Oppizzoni e in Sant’Abbondio la statua dell'omonimo santo.

Nel 1878 realizza il Monumento ai “Caduti del 1844” di Cosenza. Commissione non casuale, poiché il nostro aveva partecipato alla spedizione mazziniana in prima persona. Esegue su commissione del Comune di Bologna i ritratti marmorei di Antonio Silvani, Luigi Galvani e Antonio Zanolini (1861), i quali vengono collocati nel Pantheon della Certosa, sala dedicata alla memoria dei bolognesi illustri. Muore il 13 gennaio 1887 e presso l'Archivio Storico Comunale è conservato il foglio di seppellimento n. 67/2847 del 15 gennaio 1887 in cui si dichiara che è morto Pacchioni Prof. Cavalier Giuseppe, nativo di Bologna, d'anni 68. Figlio del fu Andrea e della fu Merenghi Marianna. D'anni 75, nativo di Bologna, era celibe e di condizione scultore e (...). Viene sepolto nel Cimitero della Certosa in una nicchia interinale ma successivamente, per poter degnamente commemorare il defunto, nel 1888 il Comune concesse gratuitamente il sepolcro collocato al n.116 del portico sud del Chiostro VII. Il ritratto marmoreo che si vede è opera di Alfredo Neri.

Il testo inciso sotto il busto recita: GIUSEPPE PACCHIONI SCULTORE / NACQUE IN BOLOGNA NEL MARZO 1819 E VI MORI' NEL GENNAIO 1887 / IL PAPATO IL BORBONE L'AUSTRIA NEMICI DELLA PATRIA / LO EBBERO NEMICO IMPLACABILE / LEGO' IL NOME ALLA SPEDIZIONE BANDIERA / REPUBBLICANO E LIBERO MURATORE CONFERMO' COI FATTI I SUOI IDEALI / SU QUESTO SEPOLCRO / GLI AMICI FECERO PORRE IL BUSTO / LI 8 AGOSTO 1887 GLORIOSO ANNIVERSARIO

Mirtide Gavelli, Roberto Martorelli. 2008, ultimo aggiornamento settembre 2022.