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Monumento di Barbara Fieschi

monumento composito 1822 circa

Schede

Barbara Fieschi Doria, vedova dell’ultimo doge di Genova, Giacomo Brignole Sale, deposto nel 1797 in seguito alla conquista napoleonica, si era ritirata a Bologna e qui muore nel 1820. Il suo esecutore testamentario, Francesco Ranuzzi, acquista un arco nel Chiostro della Cappella nello stesso anno e presenta all’Accademia un disegno dello storico dell’arte Antonio Bolognini Amorini nel 1822.
Il monumento ha la forma di un’edicola dalle sobrie linee classiche, coronata da un timpano triangolare con al centro lo stemma. I motivi decorativi della cornice e delle lesene sono tipici del gusto di Pietro Trefogli con una più decisa virata in ambito sepolcrale nel fregio a mazzi di capsule di papaveri, allusivi all’oblio e al sonno della morte.
La nicchia centrale, rivestita di scagliola a finto marmo, ospita il busto della defunta, opera di Giacomo De Maria, su un basamento modanato che richiama quello del monumento al duca di Curlandia all’Accademia di Belle Arti.
Il busto ritrae la marchesa Doria in modo realistico ma in abbigliamento all’antica, con il capo velato e una veste dal panneggio classico.

Antonella Mampieri

Descrizione tecnica

Monumento ad edicola marmorea con frontone a decorazione araldica e motivi vegetali sui pilastri. All'interno della struttura, nicchia absidata contenente busto femminile su basamento troncoconico.