Ditta Imbellone - lavorazione del marmo

Ditta Imbellone - lavorazione del marmo

1936 | oggi

Scheda

Giuseppe Imbellone, all’eta’ di 23 anni, inizia l'attività di marmista, fondando la propria azienda nel 1934. Dopo un periodo di sospensione per il richiamo alle armi come geniere. Le qualità artigianali gli vengono riconosciute anche nelle zone di guerra in Etiopia. Qui le opere furono eseguite con attrezzature di fortuna (scalpelli da lui forgiati e temperati a mano), con marmi e pietre cercati in loco. Le richieste di lavoro pervenivano dagli alti comandi in zona operativa. Nel 1935 esegue il monumento ai caduti della 27/a Divisione Sila, eseguito a Tebiem, nel 1936 il monumento ai caduti del 6° Reggimento Genio, eseguito per il cimitero di Macalle’ (Etiopia). Le sue opere furono documentate nel 1936 dall'Istituto Luce e dalla Domenica del Corriere n. 26. Terminata l'esperienza in zona di guerra, Giuseppe riprende a lavorare nel negozio e laboratorio di via del Pratello n. 48 a Bologna, iscrivendosi alla camera di commercio nel 1936. L’esercizio di marmista, senza macchinari e dipendenti, si focalizza inizialmente sulla scultura del marmo con sole attrezzature manuali, eseguendo incisioni, cornici, ornamenti, busti e bassorilievi per lapidi in prevalenza collocati nella Certosa, il cimitero monumentale di Bologna.

Nel 1940, dopo una seconda sospensione per servizio militare e con l’obbiettivo di ampliarsi al fine di soddisfare le esigenze della clientela, Giuseppe Imbellone si attrezza con macchine moderne. Sono di questi anni numerose opere di modellazione plastica e scultura, alcune delle quali ancora visibili presso l’attuale negozio di via S. Isaia. Tra il 1939 e l'anno successivo risale la prima commissione per la Certosa, la tomba Paglia, collocata nel Chiostro Maggiore. Nel 1940 esegue il ritratto di Mussolini in occasione dell'Esposizione del Littoriale di Bologna, in seguito distrutto nel 1945. Nel 1952 gli fu richiesto da Alfonso Borghesani per fonderlo ed inviarlo in Argentina, lavoro che non si potè eseguire per la perdita dell'opera. Nel corso dei bombardamenti del 1943-45, l'azienda subisce seri danni che vengono presto riparati, permettendo di riprendere subito la produzione, eseguendo commissioni per associazioni, comuni ed enti pubblici, quali il monumento ai Caduti realizzato nel 1948 a Verbicaro (CS), paese natio del fondatore. Dal 1952 nella ditta si affianca il figlio Michelangelo, che si inserisce frequentando contemporaneamente il corso serale dell'Istituto Statale d'Arte di Bologna. Al 1954 risale il trasloco presso i locali di via S. Isaia, ampliando il volume di lavoro per la Certosa e i cimiteri della provincia, permettendo a Michelangelo di curare importanti realizzazioni quali caminetti, altari ed arredi sacri. La produzione sacra viene affiancata da quella edile, con commesse per restauri in palazzi storici e residenze d’epoca: come Villa Benni, riportata all’antico splendore nei pavimenti, scale, arredi marmorei e caminetti.

Dal 1963 la collaborazione di Michelangelo al finco del padre diventa fondamentale: costruisce a Casalecchio di Reno un nuovo complesso, assumendo nuovo personale. Un potenziamento aziendale ulteriore avviene tra 1964 e 1979, con l'apertura di una cava di marmo a Verbicaro (CS). La storia recente vede nel 1979 tutte le attività assunte direttamente dal figlio con la collaborazione artistica del padre, deceduto nel 1983. in questo periodo - e fino ad oggi - moltissimi artisti si avvalgono dell'azienda per l'esecuzione di opere per la Certosa: Arrigo Armieri, Dante Carpigiani, Mauro Mazzali, Enzo Pasqualini, Carlo Santachiara, Farpi Vignoli. Nel 1980 l'azienda vede l'ingresso dei nipoti del fondatore, Giuseppe e Gianni: il primo con ruolo di organizzazione e gestione delle commissioni; il secondo scultore ed autore di moltissime opere plastiche in marmo e bronzo, anche per la Certosa. In questi anni vengono eseguiti lavori all'estero, come al cimitero di Takada in Giappone (su progetto di Franco Ghedini - 1988), a Stargard in Polonia (monumento ai militari italiani caduti nel lager - 1991); in Albania, Libia ecc. Tra le numerose commissioni per edifici sacri si ricordano: gli arredi e rivestimenti della chiesa di S. Luigi a Riale di Zola Predosa (su progetto di Glauco Gresleri - 1990); i basamenti in marmo per le sculture di Mauro Mazzali nella chiesa dei SS. Gregorio e Siro di Bologna (1999). La trasformazione della ditta Imbellone marmi in s.a.s avviene nel 2004, accompagnata da importanti realizzazioni quali le lapidi commemorative eseguite per il Comitato per Bologna Storica ed Artistica, ed in Certosa le pavimentazioni del Pantheon su progetto di Flavio Favelli (2008) e nella chiesa di S. Girolamo (2010).

Nel corso dell'attività l'azienda ha ottenuto diversi riconoscimenti quali la medaglia d’oro della Camera di Commercio sia nel 1973, sia l'anno successivo. Inoltre Michelangelo Imbellone nel 1981 e’ stato insignito per particolari benemerenze dell’onorificienza di Cavaliere dell’ordine della Corona d’Italia da Umberto II° di Savoia.

Aprile 2016

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