Cucine economiche e Dormitorio pubblico

Cucine economiche e Dormitorio pubblico

Scheda

Un decennio di progetti e di attivissima sensibilizzazione tra i ceti benestanti portò all’apertura, il 1° gennaio 1902, del nuovo stabile per l’asilo notturno e le cucine di beneficenza in via Dogali (l'attuale via Gramsci) al civico 8.

Dopo un primo breve periodo nell’inverno del 1891, la realizzazione di un dormitorio era rimasta sospesa nell’incertezza, non trovando mai adeguata sistemazione. La costante opera di due dei membri dell’originario comitato, l’avvocato Lazzaro Sanguinetti, che era divenuto presidente, e l’ingegner Francesco Montanari, permise di abbandonare i progetti minori e riunire tutti gli sforzi finanziari nella realizzazione di un progetto più ampio, nel quale fare confluire entrambi gli istituti.

Già la scelta del luogo rispondeva alle esigenze avanzate dal comitato, rivelandosi felice: «La località è favorevolissima, primieramente perché è in posizione salubre, assai prossima alle officine ferroviarie e ad altri importanti stabilimenti industriali, e perciò vicino a rioni popolari, e poi perché lo sviluppo progressivo della Città nostra ha tendenza a formare là uno dei centri principali di operazione operaia».

Sull’area prescelta, concessa gratuitamente dall’amministrazione comunale grazie all’interessamento del sindaco Alberto Dallolio – sorse un vasto edificio su due piani con ampi sotterranei. Al piano terreno trovarono posto le cucine e l’ampia mensa, più alcuni locali adibiti a magazzino per i generi alimentari. Al piano superiore si realizzò il dormitorio, diviso in due reparti, quello maschile e quello femminile, completi di bagni. Nei sotterranei erano in funzione moderni impianti di sterilizzazione, sia per le vettovaglie sia per i vestiti degli ospiti del dormitorio, che garantivano l’igiene dei servizi offerti.

Le porte di ingresso ai locali di distribuzione delle minestre erano separate dall’ingresso principale, ripreso nella fotografia, che dava su via Dogali, ad uso dei soli ricoverati dell’asilo notturno. Il progetto elaborato dallo stesso Francesco Mantovani e dall’ingegner Lorenzo Coliva, ebbe ottima esecuzione e riscosse il plauso di tutti gli osservatori. All’inaugurazione erano presenti tutte le principali autorità cittadine e numerosi membri della «buona società» del tempo, come annoterà il cronista della “Gazzetta dell’Emilia”, nel dettagliato resoconto pubblicato il 2 gennaio.

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.

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