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Comparti di selciate per pavimenti

fine XVIII | inizio XIX secolo

Schede

Tra gli album contenenti elaborati originali di Angelo Venturoli si conserva la raccolta rilegata dal titolo Comparti di selciate per camere: sono cinquantatre disegni accuratamente delineati ed acquerellati in diversi colori, finalizzati ad essere utilizzati dalle imprese specializzate per l’esecuzione di pavimenti interni. La tecnica di tali selciati, che adotta graniglia o frammenti piu consistenti di marmi di diversi colori per formare le piu varie composizioni decorative, ha varie denominazioni a seconda delle aree geografiche e delle epoche storiche. Nel bolognese attualmente per tale tecnica si usa la dizione di “veneziana”; nel Settecento e nel secolo successivo si trova generalmente il nome di “battuto alla veneziana” o piu frequentemente “terrazzo” e il pavimentatore, che l’esegue a regola d’arte secondo il disegno assegnatogli, viene chiamato “terrazziere”. Si tratta di una forma di selciatura d’origine molto antica, praticata gia in epoca romana come alternativa, meno elaborata e piu economica, al pavimento in commesso o a mosaico marmoreo. Pavimento ancora piu economico, unico esempio presente tra questi disegni, e quello in cui l’architetto precisa, e visualizza con un’acquerellatura non distesa ma punteggiata, che dovra essere realizzato in “scagliola” colorata anziche in graniglia di marmo.

I disegni che il Venturoli propone in questo album sono caratterizzati da composizioni elaborate in ricchi motivi ornamentali declinati in complesse forme di stretto carattere geometrico al cui centro solitamente campeggia una forma centralizzata a “rosone”. Il tutto e accuratamente vivacizzato da una vasta combinazione di colori; soltanto in pochi casi si trovano inseriti anche alcuni brani decorativi floreali di classica osservanza, cosi come vengono impiegate, con molta parsimonia, decorazioni “alla greca” che saranno invece caratteristica costante della piu avanzata cultura neoclassica, non ancora predominante nell’arte del nostro architetto. Gran parte dei disegni presentano sempre due leggere varianti di colore, offrendo cosi alla committenza una maggiore possibilita di scelta.

La raccolta si apre con uno dei fogli piu grandi, riportante il progetto per l’altare maggiore della basilica di Santa Maria della Vita a Bologna. Dalle scritte che Venturoli pone sui vari disegni di “selciate”, si apprende che la maggior parte questi sono commissionati dal principe Filippo Hercolani, intorno all’anno 1797, per essere eseguiti nel suo grande “palazzo di citta”, progettato e diretto dallo stesso architetto. Dai messaggi di sollecito inviatigli dal nobile committente per la consegna dei disegni necessari al “terrazziere” incaricato della vasta operazione siamo informati del nome: Pietro Diana, il piu noto e affermato artigiano bolognese del settore, attivo anche in altri distinti edifici opera di Angelo Venturoli e, nel 1819, si fa ancora il nome del “terrazziere Diana” per il nuovo pavimento - senza particolari ornati - della chiesa dell’Assunta a Medicina. Tra gli altri disegni si ammirano progetti per i Ranuzzi o i Tanari, oppure per le famiglie Volta e Bertazzoli.

Luigi Samoggia

Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina 19 aprile - 14 giugno 2015.