Clessidra | Sablier

Clessidra | Sablier

Scheda

La clessidra simboleggia l’incessante passare del tempo, l’ineluttabile avanzamento della vita e il suo inevitabile concludersi nella morte. Dopo il Seicento, le raffigurazioni della morte, dello scheletro o del corpo in putrefazione vengono progressivamente sostituite da rappresentazioni simboliche o da semplici oggetti come appunto la clessidra e la falce, entrambi attributi della personificazione del tempo. Il movimento della sabbia contenuto nella clessidra è un movimento verso il basso e può ben simboleggiare il ritorno dell’uomo alla terra. Inoltre le due parti della clessidra passano reciprocamente da una dimensione di pienezza e una di vuoto. In alcune rappresentazioni, non solo nell’arte funeraria ottocentesca, la clessidra è rappresentata alata. Le ali sono simbolo del movimento e del cambiamento di stato. Alati sono i piedi di Mercurio, accompagnatore del anime dei morti. Hanno ali Thanathos e Hypnos, così come i demoni e gli angeli.

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Gian Marco Vidor

"Orologio in origine ad acqua, poi anche a polvere, consistente in due ampolle opposte per la bocca l'una all'altra, in guisa che dallo stretto orifizio esca una certa quantità del contenuto in un determinato spazio di tempo. Cfr.: la frase ricorrente spesso in Cicerone: “aqua mihi haeret” - sono agli sgoccioli del tempo assegnatomi per parlare - “aquam perdere” - sciupare il tempo – perché la clessidra si adoperava per fissare il limite temporaneo dei discorsi ai pubblici oratori. E’ ordinariamente riprodotta come simbolo della misura del tempo, con svariate applicazioni. Es.: nella erma della Melanconia del Pianta, alla scuola di S. Rocco in Venezia; nel fresco della Temperanza del Lorenzetti, nel palazzo della Signoria in Siena. Alcune volte si applicano alla clessidra le ali per denotare la fugacità del tempo. Una clessidra posta orizzontalmente, in guisa che resti inattivo il suo contenuto, è simbolo di inerzia, di negligenza."

Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922 (febbraio 2022). Per approfondire il tema della simbologia funeraria ottocentesca cliccare qui.

Texte en français. Le sablier matérialise l'incessant passar du temps, l'avancer inéluctable de la vie et son inévitable se terminer dans la mort. Après le dix-septième siècle, les répresesentations de la mort, du squelette ou du corps en putréfaction, ils sont progressivement remplacés par des répresentations symboliques ou par des objets simples comme justement le sablier et le faux,les deux répresentant de personnification du temps. Le mouvement de la sable contenu dans le sablier est un mouvement vers le bas que répresente le retour de l'homme vers le terre. En outre, les deux parties du sablier passent réciproquement d'une dimension de plenitude et une du vide. En quelques répresentations, ils ne sont pas dans l'art funéraire du dix-neuvième siècle, le sablier est rapresenté allé. Les alles sont symbole du un mouvement et changement de statut. Allé sont les pieds du Mercure, accompagnateur des les âmes des morts. Ils ont alles Thanatos et Hypnos, comme les dèmons et les anges.

Traduzione del testo di Gian Marco Vidor a cura della classe 3^D del Liceo “Laura Bassi” di Bologna (Anastasia Bello, Freddy Arko, Jennifer Ortisi), nell'ambito del progetto "Alternanza Scuola - lavoro", AS. 2016-2017.

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Requiem aeternam dona eis
Requiem aeternam dona eis

Irene Sarmenghi, Requiem aeternam dona eis - la poesia dei simboli funerari, 2 novembre 2022. Un percorso per immagini curato dalla fotografa all'interno della Certosa di Bologna.

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