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Chiostro VIII - Recinto dei Sarcofagi

Di rilevanza storica

Schede

Il Chiostro VIII della Certosa fu realizzato negli anni '20 del Novecento, ed è strutturato con 26 arcate nei lati maggiori e 7 in quelle minori. La struttura architettonica è piuttosto semplice ma elegante, quasi priva di elementi decorativi. Viceversa sia nel campo che sotto i portici sono custodite molte opere di rilievo o in cui riposano personaggi significativi per la storia di Bologna. Da segnalare la presenza di molti monumenti dedicati ai caduti della Prima Guerra Mondiale, spesso commissionate dalle famiglie ai migliori scultori del momento (Pietro Veronesi, Mario Sarto, Arturo Orsoni) in ricordo dei propri figli caduti per la patria. Nel campo, tra le numerose memorie di famiglia, sono collocati due monumenti dedicati ai Militari caduti in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Tra le opere più significative si segnalano la stele bronzea eseguita nel 1922 da Pasquale Rizzoli e dedicata a Giulio Giordani (1878 - 1920), Primo martire della rinnovata Italia; il Monumento a Giovanni Palmieri di Bruno Boari; l'arco della famiglia Monti di Alessandro Franceschi. Tra le tante memorie dedicate ai caduti della Grande Guerra vi sono quelle di Ariondo Andreini "Il suo nome brilla come una lacrima e sanguina come una ferita" e della medaglia d'oro Corrado Mazzoni che cadde a sommo del monte e della giovinezza, con l'azzurro nel petto e l'ombra nel pugno. Riposano nel chiostro anche Anna Bonazinga D'Amico (1830 - 1906), la più rinomata veggente del secolo XIX; Maria Dalle Donne (1778 - 1842), una delle prime donne laureate in Medicina; i fratelli Angelo ed Emilio Badini, ambedue campioni di calcio.

Il Recinto dei Sarcofagi è uno spazio di raccordo tra il Chiostro VIII e IX. E' strutturato da due logge porticate nei lati corti; mentre i lati lunghi sono costituiti da una varco centrale ai cui lati si trovano sei sarcofagi per lato, collocati entro profonde logge ribassate. Tra le opere d'arte si segnalano la stele della famiglia Ferrari eseguita nel 1928 da Pasquale Rizzoli ed il rilievo bronzeo di Gaetano Samoggia per la famiglia Trebbi. Tra le cripte collocate al centro riposa lo storico dell'arte Francesco Malaguzzi Valeri (1867 - 1928).

Roberto Martorelli

agosto 2015