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Cella Garagnani

1835 ca.

Schede

Presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna è conservato un progetto riferito alla cella Garagnani, posta nella Sala Ellittica della Certosa di Bologna, realizzata da Luigi Marchesini nella seconda metà degli anni ’30 dell’Ottocento quando ne iniziò anche la lottizzazione. La sala a pianta ellittica, da cui la denominazione, alterna profonde nicchie con celle a pianta rettangolare. I documenti ci informano che il corpo di Federico Garagnani era già stato trasferito nella nuova cella di proprietà della famiglia, posta nella sala recentemente approntata, a partire dal 1835, consentendo così una datazione del progetto prima di quell’anno.

Nel disegno la cella è presentata solo frontalmente, senza la proiezione in pianta e lo spaccato, normalmente presenti nei progetti. La parete di fondo è occupata da un cippo formato da una serie di zoccoli sovrapposti. Quello più in basso è destinato all’iscrizione, per la quale è prevista una cartella rettangolare. Il confronto con lo stato attuale della cella non è più possibile dato che l’iscrizione presente risulta sostituita nel XX secolo. Il corpo centrale è ornato da un bassorilievo fitomorfo: da un cespo centrale d’acanto derivano due girali su cui sono appollaiate due civette. Al centro è collocato uno stemma attraversato da una banda trasversale. Lo svolgimento messo in opera dalla scultore Vincenzo Testoni, collaboratore abituale di Marchesini in questo periodo, risulta diverso. I girali di acanto appaiono circolari e si sviluppano parallelamente ad un clipeo centrale, contenente un rilievo araldico coronato da nastri che raffigura un cavallo in corsa sormontato da tre stelle. Il vertice del cippo è coronato da una soluzione piramidale a quattro gradoni. Il gradone inferiore è decorato da palmette entro acroteri. In questo particolare lo svolgimento ed il disegno coincidono perfettamente. Al vertice si trova il busto del defunto in abiti ottocenteschi, leggermente volto a destra, circoscritto da un catino con decorazione a cornici circolari concentriche. Dalla base del busto si sviluppano sulla parete retrostante due rami d’alloro. Nello stato attuale il busto è sostituito da un’anfora a due manici e il catino posto alle spalle della figura, pur mantenendo il suo sviluppo circolare, risulta molto più semplice. Manca ogni traccia della decorazione a foglie di alloro. Sull’architrave compare un fregio ad onde che non corrisponde con la decorazione attuale a palmette, estesa a tutta la cornice della sala. Il foglio presenta uno stato di finitura avanzato, con una accurata acquarellatura grigia che definisce i volumi delle figure e i diversi piani di aggetto delle superfici. L’ombra portata descrive la profondità della cella. (Antonella Mampieri - Testo tratto dal catalogo della mostra "Luce sulle tenebre - Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna", Bologna, 29 maggio - 11 luglio 2010).

Distaccato dal monumento di famiglia, il ritratto del caduto vive in uno spazio individuale, sulla parete sinistra della cappella. I “Fogli Sepolcrali” documentano che la salma di Ugo Garagnani fu immessa il 17 novembre 1921 con l’intercessione, per conto della famiglia, dello scultore Mario Sarto, che appone la propria firma accanto al nome del caduto. Da questo momento, la firma di Sarto compare sempre nella colonna del referente per le sepolture sino al 5 luglio 1938, quando fu immesso un altro “Garagnani Ugo”. Risulta convincente assegnare l’esecuzione del ritratto bronzeo del caduto a Mario Sarto, nonostante a tutt’oggi non siano noti altri supporti documentari. L’artista esegue una scultura a tutto tondo, fortemente connotata nei risultati plastici che supportano con maestria il realismo della raffigurazione e la posa austera. La morbidezza esecutiva conferisce l’interessante espressività del volto, consente la bella caduta del pennacchio e la più innovativa descrizione della divisa. (Testo tratto da 'Memorie della grande guerra: le tombe dei caduti nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna', Minerva, 2007).

Epigrafi

(al centro in basso) FAMIGLIA GARAGNANI / GIOVANNI + 1885 - GELTRUDE NATA GIOVANNINI + 1891 / CLEMENTINA NATA BRUNETTI + 1892 - ADELE NATA BERTI / + 1902 - GIANNINO + 1909 - MARIA NATA TOMASINI + 1909 / EDUARDO  + 1915 - UGO + 1915 - LUIGI + 1916 - PAOLO + 1918 / CARLO + 1936 - DI OLGA NATA MENNITI + 1936 - MARIA / + 1938 - UGO  1924 + 1938 - GIULIA NATA ZUCCHINI / + 1949 - ALDO + 1971 - MARIO + 1979

(a sinistra) LA CARA EFFIGIE / DEL SOTTOTENENTE / UGO GARAGNANI / IL 30 LUGLIO 1915 / CADUTO VENTENNE PER LA PATRIA / VOLLERO QUI SCOLPITO / I CONDISCEPOLI E GLI AMICI / PERCHÈ ABBIA PERENNE RICORDO / LA BONTÀ E IL VALORE.