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Antonio Cavara

9 Dicembre 1779 - 26 Luglio 1851

Scheda

Antonio Cavara (1779 - 1851). Nato a Casaglia si laurea in medicina il 24 diecembre 1800. Fu supplente di Clinica chirurgica dell'Università di Bologna dal 18 ottobre 1824 a luglio 1851. Fino al 1823 chirurgo dell'Ospedale militare e prima del 1805-1814 chirurgo del Consiglio di leva. Dall'8 gennaio 1808 all'ottobre 1824 fu ripetitore di Istituzioni chirurgiche ed ostetricia e tra 1815-1831 chirurgo sostituto e poi primario all'Ospedale Maggiore. Il ruolo in ostetricia fu annullato nell'ottobre 1816. Tra il 18 ottobre 1824 e luglio 1851 fu professore supplente di Clinica chirurgica ma un attacco di paralisi nel 1845 lo obbliga ad abbandonare le sue funzioni. Pubblica una decina di articoli sui «Novi commentarii» dell'Accademia delle Scienze a proposito delle acque minerali di Sasso (1818, 1828), dei tumori, metastasi e le trapanazioni. Iscritto alla Società medica (1805); Società medico-chirurgica (1823); Accademia delle Scienze (1836, pensionato). Per le sue opinioni politiche un rapporto al delegato apostolico, nel 1815, lo descrive come molto attaccato alla persona e al governo di Sua Santità. Godeva dell'agiatezza di un proprietario terriero; sposato prima del 1805, vedovo prima del 1849. Nel 1827 viene insignito della piccola medaglia d'onore dell'Impero austriaco per il lavoro svolto durante la presenza dell'esercito nel Regno delle Due Sicilie. Nel 1848 in occasione dell'annuale esposizione all'Accademia delle Belle Arti viene esposta un'opera di "Putti Massimiliano bolognese, Professore supplente di scultura. Un’erma o busto in marmo, in cui è ritratto al vero il Professore medico – Chirurgo Cavaliere Antonio Cavara."

Nel 1846 fa richiesta alla direzione del cimitero della Certosa per poter acquistare una tomba per seppellire solo il medico Giulio Campagnali e sè stesso. Come da contratto stipulato il 17 febbraio 1847, Cavara acquista un sepolcro "per se solo e per Sig. Dott. Giulio Campagnoli, escluso qualunque altro" nel Chiostro Maggiore a Levante (nord-est), arco 118.

In collaborazione con l'Archivio Storico dell'Università di Bologna.