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Athos Casarini

4 Gennaio 1883 - 12 Settembre 1917

Scheda

Casarini Athos, di Federico, sottotenente nel 280mo reggimento Fanteria, nato a Bologna nel 1883, dimorante a Bologna, morto per ferite sul San Gabriele il 12 settembre 1917. Pittore. Celibe. Allievo di Domenico Ferri all'Accademia di Belle Arti di Bologna, compagno di studi di Alfredo Protti, divenne amico di Ugo Valeri venuto a Bologna nel 1896; su consiglio di questi il Casarini seguì un corso di perfezionamento a Venezia, sotto Ettore Tito, attorno al 1905. Nel 1906 espone alla Mostra Internazionale del Sempione, a Milano, ed al premio premio di pittura “Fumagalli”. Nel 1907, chiamato dal fratello Alberto, si imbarca per gli Stati Uniti; aveva già preso parte a qualche mostra dell “Francesco Francia”, ai concorsi Baruzzi e Curlandese, con scarsi risultati. In America svolge attività di illustratore e di cartellonista per vivere, e continua a dipingere passando dall'iniziale figurativismo generico e impressionista, ad un simbolismo marcato tra il 1910-1913. Nel '10 tiene la sua prima “personale” alla galleria Knoedler, per interessamento di Enrico Caruso, con un certo successo. Una seconda mostra tiene nell'11 presso lo studio del pittore Hamilton, con quadri di vedute urbane e qualche natura morta.

Dopo la famosa mostra dell'Armory Show, rassegna d'arte internazionale destinata a produrre una rivoluzione nell'ambiente nuovayorchese, il Casarini si orienta verso il futurismo: in questa esposizione il Casarini partecipa con un'opera, unico italiano insieme a Stella, artista che in parte influenza il pittore bolognese. Nel novembre del 1914 effettua la sua terza personale alla Folsom Gallery di New York. Invitato al Salon d'Automne di Parigi, vi aderì ma non poté parteciparvi per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Subito dopo l'entrata dell'Italia in guerra si imbarca come volontario; il 12 settembre 1917, durante un attacco austriaco cade colpito sul S. Gabriele. In USA, in una mostra collettiva di pittori futuristi, compaiono dipinti del Casarini nel 1918. Le sue opere sono esposte, nel dopoguerra, alla Esposizione nazionale di Bologna del '19 (insieme a quelle del decarolisiano Gino Barbieri, caduto anch'esso). Lo scultore Alfonso Borghesani allestisce nel '37 una mostra postuma a Bologna, senza alcun esito. Sarà necessario attendere sino al 1963, quando il fratello Alberto rientrato dall'estero, organizza una ampia retrospettiva presentata da Franco Solmi, il quale cura pure una monografia sull'artista.

Emilio Contini

Testo tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra GRAFIS, Bologna 1977. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti. L'artista è ricordato nel Lapidario della Basilica di Santo Stefano.