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Brigata SAP Imola-Santerno

settembre 1944 - aprile 1945

Schede

Il movimento partigiano delle squadre SAP nella zona imolese era strutturato su tre battaglioni, Pianura, Città e Montano, i cui responsabili costituivano il comando SAP di zona.
Nel settembre 1944 i tre battaglioni furono uniti in una brigata riconosciuta dal CUMER col nome di SAP Santerno, anche se fu comunemente chiamata SAP Imola.
Le SAP imolesi, fin dal loro sorgere, si dedicarono alla propaganda murale o a mezzo stampa; alla distruzione dei cartelli indicatori e di linee telefoniche e telegrafiche; ai sabotaggi d’automezzi; ad attacchi alle trebbiatrici per non fare cadere nelle mani dei tedeschi il raccolto; al ricupero d’armi; ad azioni armate contro l'invasore. Esse sono state la continuità, il tessuto connettivo tra Resistenza e società civile.
L'ambiente in cui operarono era quanto mai ristretto e ad alto rischio per la presenza continua dei nazi-fascisti.
Non ebbero grandi mezzi di sostentamento economico e non furono aiutate dai "lanci" alleati. Le armi di cui erano dotate, erano state strappate al nemico con ardite azioni.
Nel settembre 1944, in previsione di quella che si riteneva l'imminente insurrezione partigiana, il battaglione Montano disperse l'accampamento fascista a Cà Campaz e mezzi da trasporto tedeschi a Fabbrica e Codrignano.
Nello stesso periodo l’altra compagnia, sulla destra del Santerno, difese il territorio dalle razzie tedesche nella zona di Toscanella (Dozza).
Il 6 ottobre a Cà Genasia di Ghiandolino avvenne un duro scontro in cui caddero due partigiani.
Il 14 settembre 1944 il battaglione Pianura occupò Sesto Imolese e il presidente del CLN tenne un discorso alla popolazione. Analoghe operazioni avvennero nel centro cittadino. Dopo l'arresto dell'avanzata alleata, la brigata fu ristrutturata. Il battaglione Pianura mantenne il controllo di numerosi centri della pianura e proseguì la guerriglia sino alla liberazione. I battaglioni Città e Montano integrarono la loro attività con i gruppi gappisti che operarono per tutto l'inverno e la primavera. Il 14 aprile 1945, in base alle direttive del Comando piazza partigiano di Imola, la brigata insorse prima dell'arrivo degli alleati e liberò la città e i principali centri della pianura. Questa la struttura di comando della brigata: Natale Tampieri "Bianco" comandante; Elio Gollini "Sole" vice comandante; Aldo Afflitti commissario politico; Emilio Fuochi "Nico" vice commissario; Luigi Spadoni "Gigetto" e Domenico Rivalta "Minghinè" stato maggiore; Ezio Serrantoni "Mezzo", Gino Cervellati, Gianfranco Giovannini, Natale Landi, Walter Tampieri, Emilio Zanardi ispettori e ufficiali di collegamento. Era inquadrata nella divisione Bologna pianura “Mario”. I partigiani riconosciuti furono 767 e quattro i patrioti; 47 i caduti e 15 i feriti.