Salta al contenuto principale Skip to footer content

Bologna che dorme

1898 - 1899

Schede

Nato come uno dei tanti periodici che vorrebbero interpretare ed esprimere il cosiddetto spirito petroniano, per tradizione allegro e spensierato, il settimanale si eleva nettamente oltre il livello di questi, grazie al contributo degli illustratori  Augusto Majani e  Afredo Baruffi che riescono a dare ai 53 numeri pubblicati un'impronta personale e innovatrice, riservando un'attenzione particolarissima alla veste grafica. L'apporto letterario di Antonio Fiacchi e Lorenzo Stecchetti, molto apprezzati dal pubblico bolognese, assicura un notevole successo al settimanale, ma rappresenta un pesante condizionamento - come, del resto, tutto il tono assolutamente disimpegnato di “Bologna che dorme” - per i giovani artisti che, ormai maturi per iniziative più qualificate, proprio da questa esperienza prenderanno le mosse per intraprendere la vicenda di “Italia ride”. Periodico umoristico letterario illustrato - pubblicazione settimanale, gerente responsabile  Giuseppe Bonfiglioli, edito a Bologna dal dicembre 1898 al dicembre 1899. Stampa: Soc. coop. Lit. Azzoguidi; per le parti in litografia, Stab. Lit. Sauer e Barigazzi. [Fabia Farneti]

Franco Cristofori nel 1973 in 'Bologna come rideva' (Cappelli ed.) dedica spazio alla rivista Bologna che dorme, riperocorrendone le vicissitudini: 'le cose inizialmente non andavano troppo bene per il giornale. Il Sarti ebbe allora l'incarico di implorare dallo Stecchetti un continuo soccorso. [...] Il tono, a parte le poesie e i dialoghetti bolognesi, è mondano e salottiero: teatri, feste, piccoli avvenimenti cittadini, prese in giro bonarie e garbate.'

Oltre ai numeri sciolti presenti in questa pagina, è possibile sfogliare l'intera raccolta nel sito della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna. Testo di Fabia Farneti tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra, GRAFIS, Bologna, 1977. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti