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Luigi Bazzani

9 Aprile 1836 - 1927

Scheda

Luigi Bazzani (Bologna, 1836 - Roma, 1927), architetto, pittore e scenografo, avvia il suo apprendistato nell'Accademia delle Belle Arti locale, dove risulta presente dal 1851 al 1857. Negli anni ’60, Bazzani è impegnato nella realizzazione delle scene del Rigoletto di Giuseppe Verdi presso il Teatro di San Giovanni in Persiceto in cui collabora con Tito Azzolini e Luigi Busi. Dal 1857 lavora per il Teatro Comunale di Bologna insieme a Tito Azzolini, Valentino Solmi, Gaetano Malagodi e Camillo Leoni. In occasione dell'Esposizione Triennale di Bologna del 1867, ottiene, per la prospettiva, una menzione con un quadro rappresentante l'Ingresso della chiesa di S. Cosimato a Roma. Nella Certosa di Bologna progetta nel Chiostro VII l'edicola Ceccarini, ricordata nella guida Ricci - Zucchini di Bologna, da cui si viene a conoscenza che il ritratto di Giovanni Ceccarini (1823 - 1888), era eseguito da Tito Tadolini e i lavori edili svolti dalla ditta Davide Venturi & Figlio. L'edicola non è più in Certosa in quanto nel 1915 viene smontata e portata nel Cimitero Acattolico di Roma. Oggi al suo posto si ammira il grandioso monumento Gioanetti di Pasquale Rizzoli.

Trasferitosi a Roma per proseguire la sua attività scenografica al Teatro Argentina, al Teatro Costanzi; ed al Teatro Apollo insieme al cognato Cesare Fracassini. Tra 1867 e 1868 con Fracassini lavora nelle basiliche di Santo Stefano e San Lorenzo. Ha modo di entrare in contatto con Cesare Maccari, con cui collabora alle decorazioni di Palazzo Madama. Negli anni successivi si dedica alla pittura di paesaggio, per cui ottiene titoli onorifici da diverse accademie italiane e diversi acquisti dalla Casa Reale. Tra i suoi allievi bolognesi vi è Tito Azzolini. Presso l'Archivio di Stato di Terni si conserva un fondo documentario a suo nome, mentre la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ed il Museo Archeologico Nazionale di Napoli conservano diverse opere ed acquerelli che riproducono gli affreschi delle rovine di Pompei. Il catalogo delle sue opere si può sostanzialmente dividere in due grandi categorie: la prima è relativa alla documentazione puntuale e scientifica delle rovine di Pompei; la seconda comprende vedute contemporanee all'artista o scene di vita ambientate nella Roma antica. Un fondamentale inquadramento dell'artista si è reso possibile in occasione della mostra a lui dedicata a Bologna nel 2013. Muore a Roma nel febbraio 1927.

Roberto Martorelli