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Mario Agnoli

22 Settembre 1898 - 20 Gennaio 1983

Scheda

AGNOLI MARIO, nato a Bologna il 22 settembre 1898 e morto a Bologna il 20 gennaio I983)

Laureato in Ingegneria civile nel 1922, si occupò di edilizia privata, progettò colonie e conventi (in particolare per l'ordine domenicano).
Decorato al valore militare e invalido nella prima guerra mondiale, volontario nella seconda (1941-1943) previa rinuncia all'invalidità, durante la permanenza in Grecia progettò e diresse la costruzione di una ferrovia.
Aderì al fascismo nel 1920, facendo parte della vecchia guardia guidata da Leandro Arpinati. Col fascismo al potere, si dedicò unicamente alla professione.
Fu autore della casa del Fascio di San Lazzaro (1933-1939). Non ebbe alcun incarico politico di rilievo fino al 1935, quando fu nominato membro del direttorio del Fascio federale di Bologna, con incarichi di consulenza tecnica.
Dopo due anni trascorsi in Grecia come volontario, in licenza nel settembre 1943 (il giorno dell’Armistizio era a Postumia), accettò la carica di commissario prefettizio del Comune di Bologna il 18 settembre 1943, offertogli dall'allora prefetto Trincherò e, con l'avvento della Repubblica sociale, venne eletto podestà, carica che conservò fino all'aprile del 1945.

Nella sua carriera, si occupò delle emergenze causate dalla guerra in uno dei periodi più difficili per la città, oggetto di pesanti bombardamenti e occupata dai tedeschi.
Il giorno della liberazione di Bologna, il 21 aprile 1945, si presentò in municipio dove incontrò Giuseppe Dozza, il nuovo sindaco nominato dal Comitato di liberazione nazionale (Cln), ma non subì alcun tipo di restrizione, nonostante fosse dichiaratamente fascista e podestà dalla Repubblica sociale italiana, grazie al riconoscimento dell'importanza del lavoro svolto per la città anche da parte dei dirigenti antifascisti.
Descrisse l'esperienza dei due anni da podestà in un libro dal titolo Bologna, città aperta: settembre 1943-aprile 1945.

Mandati: Commissario prefettizio dal 18 settembre 1943 all'11 febbraio 1944. Podestà dal 12 febbraio 1944 al 20 aprile 1945

Il 21 marzo 1946 fu chiamato in giudizio dalla Commissione per l'applicazione di sanzioni a carico dei «fascisti politicamente pericolosi». La relazione finale - in cui si riportano le deposizioni giurate, fra le altre, del padre Domenico Acerbi, provinciale dell'ordine domenicano e di don Gilberto Baroni (in rappresentanza dell'arcivescovo di Bologna) - si conclude così: «L'Ing. Mario Agnoli non doveva, per quanto sopra, essere segnalato a questa Commissione per la sospensione dei diritti elettorali;la stessa segnalazione si risolve in una manifesta offesa alla giustizia, offesa che va riparata riconoscendosi all'ingegnere Agnoli la figura del cittadino onesto, del patriota, fervente artefice in collaborazione con altre eminenti personalità, della salvezza della città in uno dei più gravi momenti della sua storia». (Franco Manaresi)

Presidente dell'Accademia di belle arti dal 1962 al 1963, dell'Ordine degli ingegneri dal 1964 al 1966, della Cassa nazionale di previdenza degli ingegneri e architetti dal settembre 1965 al giugno 1969.


Bibliografia: "Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950" di G. Gresleri (a cura di), P. G. Massaretti (a cura di), Marsilio 2001