2° Reggimento  Alpini - Battaglione  Borgo San Dalmazzo

2° Reggimento Alpini - Battaglione Borgo San Dalmazzo

Scheda

Il Battaglione San Dalmazzo, costituito su cinque compagnie 13°-14°-15°-99°- 117°, agli inizi delle ostilità il 24 maggio 1915, si trovava dislocato sul confine Carnico a presidio del settore But – Degano nelle importanti posizioni del passo Pramosio e Pizzo Avostanis, posizioni che furono attaccate in forze dal nemico ai primi di luglio, senza successo.

Per migliorare le posizioni italiane fu decisa la conquista di Punta Medatte, tentata il giorno 30 da una pattuglia della 99° compagnia; al successo iniziale seguì il contrattacco nemico e la sera i superstiti della pattuglia alpina ripiegarono alle linee di partenza. Il tentativo fu ripetuto il giorno seguente: un plotone di alpini sostenuto da fuoco di artiglieria rioccupò Punta Medatte, e l’arrivo dei rinforzi rese possibile resistere al ritorno offensivo del nemico rendendo solido il tratto conquistato.

Il 5 settembre il San Dalmazzo scese a riposo, ma vi rimase pochi giorni perché il nemico si impossessò di alcuni settori del fronte tra cui Punta Medatte, costringendo il battaglione a rientrare in prima linea. Sino alla metà di ottobre il fronte si mantenne tranquillo, poi improvviso e violento si scatenò l’attacco austriaco contro le posizioni italiane di Cuestalta – quota 2176 – Creta Rossa. Favoriti dalla nebbia e protetti da preciso fuoco di artiglieria plotoni nemici avanzarono sino a pochi metri dalle trincee tenute dagli alpini; la battaglia si protrasse per alcune ore finché gli austriaci furono costretti a ritirarsi. Il San Dalmazzo rimase sino ad aprile 1916 nelle posizioni del Monte Paularo, impegnato a combattere sia il nemico che il rigido inverno carnico.

In seguito a nuove disposizioni, il battaglione si trasferì alle dipendenze del IV° Corpo d’Armata nel settore della stretta di Saga, alto Isonzo; nei giorni seguenti le compagnie 99° e 117° lasciarono il San Dalmazzo per il battaglione Argentera di nuova formazione, le restanti tre compagnie furono inviate di rinforzo sul Monte Rombon. La calma venne interrotta dal nemico che il giorno 26 aprile tentò la conquista delle trincee tenute dai battaglioni Val Camonica e San Dalmazzo lanciando un attacco di fanteria sostenuto da artiglieria e fuoco di mitragliatrici, senza ottenere sostanziali modifiche del fronte. Il 4 maggio gli austriaci ripeterono l’operazione sorprendendo per la violenza dell’attacco gli alpini, costretti a ripiegare in seconda linea; tuttavia il successo fu di breve durata e sei giorni dopo il San Dalmazzo ritornò in possesso delle posizioni perdute.

Il 16 settembre il battaglione partecipò alle operazioni per la conquista del Rombon impegnato contro il settore denominato dei “Pini Mughi”; ad onta dell’eroico comportamento non fu ottenuto alcun risultato utile. I rimanenti mesi del 1916 furono passati tra prima linea e retrovia nel settore del Monte Rombon.

L’inverno 1916 – 1917 fu durissimo: tormente e valanghe si susseguirono sino ad aprile; quella caduta il 16 gennaio sulle baracche della 14° compagnia uccise quindici alpini. Nei mesi seguenti il San Dalmazzo rimase nelle trincee del Rombon, occupando posizioni diverse e scendendo per turni di riposo a Serpenizza. All’alba del 24 ottobre 1917 sulle posizioni tenute dagli alpini si scatenò un violentissimo fuoco d’artiglieria, poi masse di fanteria nemica attaccarono facendo largo uso di bombe a mano: era iniziata la XII° battaglia dell’Isonzo. Nelle prime ore del pomeriggio la lotta volse però a favore degli alpini che riuscirono a ricacciare il nemico dalle posizioni conquistate; tuttavia lo sfondamento avvenuto nella conca di Plezzo obbligò il comando italiano a ordinare l’abbandono del Rombon.
Il movimento fu iniziato nella notte da Sella Prevala sotto l’infuriare di una tormenta di neve; purtroppo la 14° compagnia e parte della 15° non furono raggiunte dall’ordine, rimanendo isolate e preda del nemico. I resti del San Dalmazzo continuarono a ripiegare sempre molestati dall’avversario. Il 29 ottobre solo una ottantina di alpini passarono sulla destra del Tagliamento a Tolmezzo. Mandato a riposo nei pressi di Piacenza, il Battaglione San Dalmazzo fu ricostituito con i resti dei battaglioni alpini Argentera, Arbergian, Val Chisone. Riordinatosi nelle retrovie, il Battaglione rientrò in linea nel settore del Monte Adamello a fine gennaio 1918, occupando il tratto Val di Fumo – Val Adamè. Il 27 agosto il San Dalmazzo si trasferì in Val Camonica, distaccando le sue compagnie tra il Passo del Tonale e Punta d’Albiolo impegnate in lavori di carattere difensivo. Il 27 ottobre, ricevuto l’ordine di avanzare puntò su Bolzano attraverso la Val di Sole. L’armistizio del 4 novembre lo fermò su dette posizioni.

Paolo Antolini

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Documenti
Alpi ed Alpini
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Angelo Gatti, Alpi ed Alpini (Nel XXX anniversario della costituzione dei Regg. Alpini). Estratto dal periodico 'La Lettura - rivista mensile del Corriere della Sera', Milano, 1912. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Bibliografia
Alpini, Roma, Libreria dello stato, 1930-1931, 2 vol.
Ministero della guerra. Comando del Corpo di Stato Maggiore. Ufficio storico